sit-in davanti al petrolchimico
Operai Isolfin senza lavoro operai riscoprono la solidarietà
PORTO TORRES . Due giorni di solidarietà davanti alla portineria mare dello stabilimento Eni per numerosi lavoratori a sostegno di alcuni colleghi della società Isolfin. La ditta ha infatti perso la...
25 luglio 2020
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PORTO TORRES . Due giorni di solidarietà davanti alla portineria mare dello stabilimento Eni per numerosi lavoratori a sostegno di alcuni colleghi della società Isolfin. La ditta ha infatti perso la commessa di lavoro presso Versalis, perché vinta dalla Riva&Mariani, e due dei quattro lavoratori della Isolfin sono rimasti tagliati fuori durante il passaggio di commessa.
Allo stato attuale sono rimasti in carico alla Isolfin, la quale, non avendo altre alternative, in attesa che si concretizzasse anche il loro passaggio ha mantenuto i lavoratori in cassa integrazione. «Negli incontri succeduti in Confindustria tra la società Riva&Mariani e il sindacato – ricorda il segretario territoriale Fsm Cisl del Sulcis Iglesiente e della provincia di Sassari, Enea Pilloni – si è cercato più volte di arrivare ad un accordo, fino a siglare un verbale di riunione nella quale si ribadisce la disponibilità delle parti di trovare a breve una sistemazione per tutti i lavoratori legati a quella commessa. Sono passati due mesi dall’ultimo verbale – aggiunge - e ad oggi non si vede alcun spiraglio: non è più accettabile questo stillicidio ai loro danni». (g.m.)
Allo stato attuale sono rimasti in carico alla Isolfin, la quale, non avendo altre alternative, in attesa che si concretizzasse anche il loro passaggio ha mantenuto i lavoratori in cassa integrazione. «Negli incontri succeduti in Confindustria tra la società Riva&Mariani e il sindacato – ricorda il segretario territoriale Fsm Cisl del Sulcis Iglesiente e della provincia di Sassari, Enea Pilloni – si è cercato più volte di arrivare ad un accordo, fino a siglare un verbale di riunione nella quale si ribadisce la disponibilità delle parti di trovare a breve una sistemazione per tutti i lavoratori legati a quella commessa. Sono passati due mesi dall’ultimo verbale – aggiunge - e ad oggi non si vede alcun spiraglio: non è più accettabile questo stillicidio ai loro danni». (g.m.)