La Nuova Sardegna

Sassari

Il “ciao” post Covid è del Canepa

Il “ciao” post Covid è del Canepa

Niente tocco di gomito: il Conservatorio ha “brevettato” un saluto sicuro che sarà preso a modello

26 luglio 2020
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SASSARI. A meno di due mesi dalla riapertura delle scuole, Sassari detta la linea sulle modalità di interazione post Covid e si pone come riferimento per gli altri istituti. Infatti il Conservatorio Canepa e la Luiss stanno lavorando ora per diffondere il “modello Sassari”, come viene ormai definito, nelle università e nelle scuole della penisola in occasione di un possibile riavvio autunnale della didattica.

Non gomiti o piedi che si toccano, ma il gesto del “saluto discreto e sicuro, con lo sguardo e il movimento simbolico e distante delle mani”, come previsto tra le tante disposizioni del decreto conservatoriale pubblicato a fine giugno sul sito del Canepa http://www.conservatorio.sassari.it/decreto-presidenziale-n-192020/.

Il Conservatorio di Sassari è il solo ente pubblico italiano ad aver disciplinato un modello nazionale sulle modalità di interazione e di saluto post Covid. Se le attività didattiche riprenderanno a partire da settembre, le previsioni normative interne, contenute nel decreto del presidente Ivano Iai del 21 giugno scorso, potrebbero così essere estese alle università e alle scuole della Penisola. Sullo sfondo il successo di un’iniziativa che nei mesi scorsi aveva portato il Canepa all’attenzione dei media nazionali e dei social come protagonista di un progetto “Salutiamoci Bene”, una nuova modalità di saluto senza contatto fisico e affidato allo sguardo e alla gestualità rigorosamente a distanza.

Promosso da alcuni studenti della “Luiss Guido Carli”, lo studio basato sulle neuroscienze, ha coinvolto, appunto, gli studenti del Canepa e di altri 5 atenei italiani coordinati da Angelo Monoriti, avvocato e docente di negoziazione.

Il progetto ha avuto ampio spazio nei giorni scorsi anche all’interno del Tg di Rai 2 nella rubrica di approfondimento condotta da Laura Vaccarezza “Tutto il Bello che c’è”.

«Il Conservatorio di Sassari - spiega il presidente Ivano Iai - ha disciplinato con specifiche disposizioni regolamentari interne le modalità di interazione e di rapporto umano, integrando le ben più note prescrizioni sul distanziamento, in una prospettiva di educazione dei giovani e degli adulti finalizzata a realizzare modelli comportamentali omogenei e condivisi che oltre a comportare il rispetto delle cautele di sicurezza sanitaria siano, al tempo stesso, di stimolo al riconoscimento dell’eguaglianza di genere e alla sostanziale neutralità del saluto».

Tra i principali istituti interessati al “modello Sassari” il liceo Galilei di Roma, che ha preso parte all’incontro di alcuni giorni fa presso la Luiss anche in rappresentanza di altre scuole, manifestando interesse all’applicazione delle direttive del modello nazionale contenute nel decreto firmato dal presidente Iai, condiviso dal direttore Mariano Meloni e dal consiglio di amministrazione. Un decreto, quello che parte da Sassari, concreto e operativo tanto da aver già varcato la soglia degli uffici ministeriali che stanno affrontando lo studio di linee guida e direttive articolate per la regolamentazione della riapertura agli utenti e al pubblico delle sedi didattiche e che, grazie alle disposizioni del “Canepa”, saranno di ausilio per la ripresa, in generale, di quelle istituzionali della pubblica amministrazione.

I primi segnali di un “modello Sassari” da imitare erano già arrivati durante il lockdown quando una decina di provvedimenti del Canepa, adottati per fronteggiare l’emergenza epidemica e regolamentare la didattica e le prestazioni dei docenti e dei dipendenti, furono presi a modello da diverse istituzioni italiane di alta formazione musicale e accademica. (r.cr.)



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