La Nuova Sardegna

Sassari

«Il cda del Consorzio deve dimettersi»

di Giulio Favini
«Il cda del Consorzio deve dimettersi»

I soci della Bassa Valle del Coghinas: costi alti, il vertice trovi soluzioni o vada via

31 luglio 2020
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VALLEDORIA. I consorziati della Bassa Valle del Coghinas esasperati dai troppi costi determinati dal piano di classifica elaborato dal Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, «iniquo e troppo esoso rispetto a quanto pagano i colleghi della piana di Chilivani e Ozieri», si compattano e chiedono le dimissioni dei vertici del consiglio di amministrazione appena eletto a febbraio. La testa del presidente del Consorzio di bonifica viene rivendicata durante l’assemblea quando ai consorziati viene data la parola dallo stesso presidente Tony Stangoni. Quest’ultimo aveva indetto la riunione per fare il punto della situazione sugli aspetti economici che affliggono ormai da anni il Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna. «Siamo allo stremo - ha dichiarato Giuliano Oggiano consigliere uscente uno dei tantissimi imprenditori presenti all’assemblea di Valledoria - il piano di classifica penalizza solo noi agricoltori della Bassa Valle mentre i colleghi ozieresi per i soli ruoli 630 e 642 di bonifiche e manutenzione pagano il 138% in meno dei colleghi di Ozieri per irrigare le colture. A nostro avviso il consiglio di amministrazione e il presidente devono dimettersi in quanto hanno tradito le votazioni». Dello stesso avviso del collega Oggiano è stato l'imprenditore Carlo Sardo: «Caro presidente - ha tuonato Sardo - prima delle elezioni i consorziati della Bassa Valle si erano uniti per avere un cda che fosse rappresentativo del comprensorio lei ha tradito questi accordi». Anche il tecnico di Laore Gian Mario Poddighe è andato giù pesante quando gli è stata data l’opportunità di dire la sua sul piano di classifica e con dati alla mano ha dichiarato: «Le spese che affrontano i consorziati della Bassa Valle del Coghinas sono il doppio o addirittura il triplo di quello che affrontano i colleghi ozieresi e della piana di Chilivani, bisogna rivedere il piano di classifica che di certo non è stato votato all’unanimità dai consorziati». Da parte sua il presidente Stangoni non ha voluto ribadire a queste accuse, rimarcando l’impegno per fare bene nel futuro e la bontà del suo operato.

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