La Nuova Sardegna

Sassari

dopo i casi RECENTI DI WEST NILE 

Il direttore del Servizio sanità animale: «Azioni preventive e monitoraggio»

SASSARI. Sorvegliare sulle morti sospette di uccelli ma anche sui territori paludosi dove le zanzare vettore (quelle ornitofile) si annidano, «effettuando, soprattutto nei territori in cui la...

01 settembre 2020
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SASSARI. Sorvegliare sulle morti sospette di uccelli ma anche sui territori paludosi dove le zanzare vettore (quelle ornitofile) si annidano, «effettuando, soprattutto nei territori in cui la malattia è considerata endemica, degli interventi preventivi di contrasto basati su un approccio integrato che prevede la ricerca e rimozione dei focolai di sviluppo delle larve soprattutto laddove le acque sono ferme e contengono detriti vegetali, la bonifica ambientale e l’impiego di prodotti larvicidi nei focolai che non possono essere rimossi o bonificati. È il monito del direttore del servizio di Sanità animale dell’area Nord Sardegna Francesco Sgarangella in seguito all’allarme sul territorio della Assl di Sassari per il virus West Nile (Wnd), infezione trasmessa da certe specie di zanzare prima di tutto ai volatili ma che può contagiare anche gli equidi e l’uomo. Nelle scorse settimane due cornacchie infettate dal virus erano state scoperte dai coadiutori provinciali, nell’ambito delle attività di controllo attuate in accordo con la Provincia di Sassari, a Santa Maria Coghinas, e nei giorni successivi a Tula, grazie ai controlli effettuati con la collaborazione del Comune, il contagio era stato riscontrato su un puledro che presentava una sintomatologia neurologica. L’invito a vaccinare i propri capi è quindi rivolto in particolare agli allevatori dei cavalli, che hanno l’obbligo di segnalare ai servizi veterinari competenti. La conferma della presenza del Wnd che è stata data dalle contro analisi del centro di referenza nazionale dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e Molise, è stata indispensabile per verificare la malattia soprattutto nel puledro, i cui sintomi, come spiega il direttore del servizio di Sanità Animale dell’area Nord Sardegna dottor Francesco Sgarangella, «sebbene non fossero riferibili in maniera certa al virus west nile, hanno messo in allerta il servizio veterinario che ha effettuato in maniera tempestiva i prelievi di sangue. (b.m.)



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