La Nuova Sardegna

Sassari

Dopo la lite tra adolescenti pugni e calci tra genitori

di Luca Fiori
Dopo la lite tra adolescenti pugni e calci tra genitori

A ottobre di due anni fa un 15enne di Porto Torres era stato picchiato dal branco Il chiarimento tra famiglie era finito in rissa. A processo un papà e una mamma

08 settembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Doveva essere un chiarimento tra genitori, un incontro per riportare la pace dopo una scazzottata nata la notte di Halloween sotto la passeggiata coperta di Porto Torres tra due gruppi di adolescenti.

Ma il faccia a faccia tra adulti, a novembre di due anni fa, si era trasformato in un altro pestaggio, proprio sotto gli occhi di uno dei tre ragazzini accusati di aver fatto parte del branco che qualche giorno prima aveva pestato a sangue un coetaneo.

Il prossimo 5 novembre un papà e una mamma d Porto Torres (non scriviamo i nomi per tutelare i minori interessati) dovranno presentarsi davanti al giudice monocratico di Sassari per difendersi dall’accusa di lesioni e minacce nei confronti dei genitori di un sedicenne di Porto Torres.

Il sostituto procuratore Angelo Beccu, titolare dell’inchiesta, ha disposto la citazione dei due imputati davanti al giudice monocratico.

Tutto era iniziato il 31 ottobre di due anni fa. Due gruppi di adolescenti si erano affrontati sotto la passeggiata coperta di Porto Torres, armati di uova, farina e schiuma. Il clima festoso si era però presto trasformato in rissa. Erano volati spintoni e qualche colpo proibito. Uno dei ragazzini, un 15enne, era tornato a casa con il viso sanguinante e ai genitori aveva raccontato di essere stato aggredito senza motivo dal branco.

Pochi giorni dopo i carabinieri della compagnia di Porto Torres avevano individuato tre minorenni come i presunti responsabili dell’aggressione che aveva scatenato un animato dibattito sui social network.

La vicenda però non si era conclusa così, perché i genitori di uno dei tre presunti aggressori avevano deciso di avere un chiarimento con quelli del 15ennne al quale erano stati assegnati trenta giorni di cure al pronto soccorso di Sassari.

L’incontro era avvenuto per strada e la strada si era presto trasformata in un ring.

Secondo le accuse raccolte dalla Procura il papà e la mamma della vittima del pestaggio di Halloween (difesi dall’avvocato Ignazia Maria Antonella Spanu) avrebbero aggredito con spintoni, pugni e calci i genitori di uno dei tre adolescenti, assistiti dall’avvocato Alessandra Maria Delrio. E lo stesso sedicenne sarebbe stato colpito al volto con un pugno al volto proprio dal padre del 15enne pestato qualche giorno prima. Una spedizione punitiva condita da gravissime minacce di morte rivolte al minorenne: «Non uscire di casa – gli avrebbe urlato davanti ai suoi genitori il padre del coetaneo – perché ti ammazzo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative