La Nuova Sardegna

Sassari

Omicidio Ara, oggi la difesa chiude l’arringa

SASSARI. Si chiuderà oggi davanti alla corte d’assise presieduta da Massimo Zaniboni l’arringa dell’avvocato Pietro Diaz (che va avanti da due udienze), difensore di Vincenzo Unali, l’allevatore di...

17 settembre 2020
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SASSARI. Si chiuderà oggi davanti alla corte d’assise presieduta da Massimo Zaniboni l’arringa dell’avvocato Pietro Diaz (che va avanti da due udienze), difensore di Vincenzo Unali, l’allevatore di Mores accusato di omicidio volontario. Secondo il pubblico ministero Giovanni Porcheddu, che per l’imputato ha chiesto la condanna all’ergastolo, sarebbe stato lui a uccidere – la sera del 15 dicembre 2016 – Alessio Ara, l’operaio di 37 anni freddato con una fucilata mentre entrava a casa della mamma, a Ittireddu. Tra le prove che hanno inchiodato Unali ci sarebbe una traccia di Dna isolata nel cordoncino all’estremità del pantalone di una tuta che sarebbe stata utilizzata per avvolgere l’arma del delitto. Indumento che il killer avrebbe perso durante la fuga e che sarebbe poi stato ritrovato dai carabinieri. Ma secondo l’avvocato difensore, il profilo del Dna sarebbe “misto”, le tracce apparterrebbero cioè a due soggetti distinti. Ed era stato questo uno dei punti chiave della discussione del legale Diaz che verrà chiusa oggi.

Si andrà quindi verso la sentenza in tempi abbastanza rapidi, salvo eventuali repliche del sostituto procuratore Porcheddu. Il movente del delitto individuato dal pubblico ministero sarebbe la relazione – mal digerita – che la vittima avrebbe avuto con la figlia dell’imputato, già impegnata con un altro uomo in affari con la famiglia Unali.

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