La Nuova Sardegna

Sassari

Usava la carta di un anziano commerciante condannata

di Nadia Cossu
Usava la carta di un anziano commerciante condannata

Sorso, inflitti 18 mesi per l’utilizzo illegittimo del bancomat di un pensionato Il giudice l’ha però assolta dall’appropriazione indebita. Lei: mi aveva delegato

17 settembre 2020
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SORSO. Un anno e sei mesi di reclusione per aver, secondo l’accusa, «utilizzato indebitamente, non essendone titolare e utilizzandola contrariamente alle indicazioni del proprietario», la carta bancomat intestata a un pensionato suo compaesano.

È la sentenza emessa dal giudice Elena Meloni nei confronti di una commerciante settantenne di Sorso (difesa dall’avvocato Lidia Marongiu) che nello stesso processo doveva rispondere anche dell’accusa di appropriazione indebita (sempre della carta bancomat). Reato per il quale però è stata assolta.

E proprio intorno a quest’ultimo aspetto – e cioè al fatto che l’imputata ha sempre detto di esser stata autorizzata dal pensionato (oggi deceduto) a prelevare alcune somme di denaro, tanto è vero che per questo capo è stata assolta – che ruoterà l’impugnazione della sentenza già preannunciata dall’avvocato Marongiu.

Tutto era iniziato con l’intervento di un’assistente sociale del Comune di Sorso che, sentita a dibattimento, aveva riferito di aver ricevuto una segnalazione da parte della sorella del pensionato la quale lamentava che l’uomo aveva interrotto i rapporti con la famiglia d’origine. Non rispondeva più e nessuno lo vedeva più in giro in paese. L’assistente sociale era riuscita a entrare in casa sua grazie a una copia delle chiavi che possedeva il fratello dell’uomo e aveva raccontato di aver trovato l’abitazione in condizioni disastrose. Il pensionato era al buio, nella sua camera, e stava malissimo tanto che era stata chiamata un’ambulanza. Durante il ricovero i familiari erano venuti a sapere che il conto corrente a lui intestato era stato svuotato e che alcuni prelievi erano stati effettuati dalla commerciante 70enne. A quel punto il pensionato era stato sentito dai carabinieri ai quali aveva riferito di aver autorizzato la donna a effettuare un solo prelievo «perché ne aveva bisogno». Poi, accortosi dei vari ammanchi, l’aveva denunciata.

Ma la donna si è sempre difesa con forza sostenendo di esser stata delegata dall’uomo (delega sottoscritta in banca) all’utilizzo del bancomat che le era stato consegnato da lui stesso. Come confermato anche dall’istituto di credito. Da qui l’assoluzione dall’appropriazione indebita. L’imputata ha raccontato di esser stata autorizzata a prelevare denaro per pagare le bollette, perché era in difficoltà economica. In cambio lei si prendeva cura dell’uomo preparandogli tutti i giorni da mangiare, pulendo la casa e assistendolo. E aveva motivato il degrado segnalato dai Servizi sociali con il fatto che per una settimana intera non era riuscita a entrare perché era stato cambiato il tamburo della serratura della porta d’ingresso.

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