L’omicidio di Zdenka, il legale dell’imputato chiede l’abbreviato
SASSARI. È un tentativo. E l’avvocato Lorenzo Galisai – che difende Francesco Baingio Douglas Fadda accusato di aver ucciso la compagna Zdenka Krejcikova lo scorso 15 febbraio in un bar di Sorso – lo...
19 settembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. È un tentativo. E l’avvocato Lorenzo Galisai – che difende Francesco Baingio Douglas Fadda accusato di aver ucciso la compagna Zdenka Krejcikova lo scorso 15 febbraio in un bar di Sorso – lo sa molto bene.
Il legale ha chiesto che il suo cliente venga processato con il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena). E lo ha fatto nonostante la legge numero 33 del 2019 neghi i benefici del rito abbreviato per chi ha commesso delitti punibili con l’ergastolo. Ed è questo il caso.
Ma quella stessa norma è al momento al vaglio della Corte costituzionale perché la terza sezione della Corte d’assise di Napoli – con un’ordinanza del 5 febbraio 2020 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 27 del 1° luglio scorso – ha sostenuto che la legge 33 è incostituzionale. Il motivo? In caso di omicidio aggravato, strage o nelle ipotesi aggravate di sequestro di persona il colpevole non potrebbe più avvalersi dei vantaggi derivanti dal rito abbreviato. Quindi potrebbe essere condannato all’ergastolo, anziché a 30 anni di reclusione al massimo.
In attesa della decisione dei giudici della Consulta, quindi, Galisai ha comunque presentato l’istanza. Intanto, l’avvocato Daniela Masala si costituirà parte civile per conto delle due gemelle di 11 anni, figlie di Zdenka, di cui è ancora tutrice legale. Mentre la mamma della vittima è assistita sempre come parte civile dall’avvocato Teresa Pes.
Le bambine sono tornate nella Repubblica ceca con la nonna. Una delle due (che soffre fin dalla nascita di gravi problemi di salute) è ricoverata in ospedale. Il pm Paolo Piras ha contestato all’imputato anche il reato di tortura, per aver fatto assistere le gemelle all’omicidio della loro madre. (na.co.)
Il legale ha chiesto che il suo cliente venga processato con il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena). E lo ha fatto nonostante la legge numero 33 del 2019 neghi i benefici del rito abbreviato per chi ha commesso delitti punibili con l’ergastolo. Ed è questo il caso.
Ma quella stessa norma è al momento al vaglio della Corte costituzionale perché la terza sezione della Corte d’assise di Napoli – con un’ordinanza del 5 febbraio 2020 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 27 del 1° luglio scorso – ha sostenuto che la legge 33 è incostituzionale. Il motivo? In caso di omicidio aggravato, strage o nelle ipotesi aggravate di sequestro di persona il colpevole non potrebbe più avvalersi dei vantaggi derivanti dal rito abbreviato. Quindi potrebbe essere condannato all’ergastolo, anziché a 30 anni di reclusione al massimo.
In attesa della decisione dei giudici della Consulta, quindi, Galisai ha comunque presentato l’istanza. Intanto, l’avvocato Daniela Masala si costituirà parte civile per conto delle due gemelle di 11 anni, figlie di Zdenka, di cui è ancora tutrice legale. Mentre la mamma della vittima è assistita sempre come parte civile dall’avvocato Teresa Pes.
Le bambine sono tornate nella Repubblica ceca con la nonna. Una delle due (che soffre fin dalla nascita di gravi problemi di salute) è ricoverata in ospedale. Il pm Paolo Piras ha contestato all’imputato anche il reato di tortura, per aver fatto assistere le gemelle all’omicidio della loro madre. (na.co.)
