La Nuova Sardegna

Sassari

La storia di Turris svelata dai mosaici

La storia di Turris svelata dai mosaici

Convegno ricco di spunti che hanno aperto nuovi scenari sulle vicende della città

22 settembre 2020
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PORTO TORRES. Il tratto più interessante del convegno “Mosaici. Le antiche opere d’arte di Turris Libisonis”, risiede in un’ipotesi. In molti dei mosaici databili alla media età imperiale scoperti in città, seppure di matrice nordafricana, sarebbero presenti elementi riconducibili ad architetture che segnavano l’ambito urbano di Turris Libisonis.

È una domanda che si è posto il professor Attilio Mastino (già rettore dell’Università di Sassari), che nel corso della sua lectio magistralis ha affermato: «Mi sembra che l’immagine delle mura e di una porta presenti in un mosaico oggi conservato al museo di Sassari possano dare qualche indicazione su una città murata». Ancora, l’archeologa Gabriella Gasperetti, riferendosi a un pavimento riportato in luce nel 2014 e appartenente alla Domus degli Affreschi, ha ipotizzato: «Probabilmente sono raffigurate strutture presenti in zona e non di cartoni. Vi sono quattro registri nel mosaico, uno con una serie di arcate su pilastri. Potrebbe essere l’acquedotto che è in questa zona della città? Non lo sappiamo». E l’archeologa Antonella Pandolfi, magistralmente introdotta dalla collega Daniela Deriu: «La composizione e gli schemi figurativi dei mosaici databili tra fine II e III secolo sono in genere riconducibili a maestranze dell’Africa Proconsolare itineranti, ma secondo me con contaminazioni locali molto forti. C’è sempre qualcosa del luogo». Molto interessanti gli interventi della direttrice dell’Antiquarium Turritano Maria Letizia Pulcini, la quale ha mostrato numerosi esempi di musealizzazione in Italia, e di Antonietta Boninu, assente, la cui lettera è stata letta dall’assessora Mara Rassu. Infine la responsabile per il territorio di Porto Torres Nadia Canu si è soffermata sulle ultime scoperte avvenute durante i lavori per la rete del gas, tra cui lo splendido mosaico di via Ponte Romano. Ad aprire e chiudere l’incontro è stato Bruno Billeci, direttore della Direzione musei Sardegna e della Soprintendenza Abap.

Emanuele Fancellu

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