La Nuova Sardegna

Sassari

Oggi l’ultima messa di don Mario a San Gavino

Oggi l’ultima messa di don Mario a San Gavino

Il parroco lascia con un velo di tristezza dopo 13 anni. La preoccupazione per i giovani e il lavoro

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PORTO TORRES. Oggi alle 10 don Mario Tanca celebrerà l’ultima messa del suo lungo e impegnativo cammino pastorale nella basilica di San Gavino. Il parroco, 73 anni, lascia l'incarico dopo quarantasette anni di sacerdozio e tredici anni di reggenza parrocchiale nella chiesa romanica e nel compendio monumentale di Monte Agellu. Una decisione maturata soprattutto dopo l’emergenza epidemiologica, e motivata dalla stanchezza e da motivi familiari. Il sacerdote di Bessude era arrivato negli anni Ottanta da viceparroco e vi è ritornato anni dopo per guidare la comunità che fa riferimento alla Basilica millenaria che conosce alla perfezione.

«Ho chiesto al vescovo di voler concludere questo mandato pastorale – dice don Tanca –. Sono stati tanti i momenti esaltanti in una comunità parrocchiale che abbraccia circa settemila persone. Dopo il lockdown si è sentita particolarmente la fatica – aggiunge – e ho preferito lasciare: tempo fa avevo chiesto un aiuto per l’attività sacerdotale, non mi è stato dato e sono andato avanti da solo per tanti anni». Quando è ritornato da parroco di San Gavino, don Mario ha trovato una città in lenta decadenza, ma non si è perso d’animo creando i presupposti per aiutare il prossimo attraverso tante iniziative di beneficienza.

«La popolazione sta invecchiando – rileva don Tanca – e la situazione dal punto di vista del lavoro è molto difficile: molti giovani emigrano al nord alla ricerca di nuova occupazione, mentre in città fanno preoccupare i dati delle Caritas parrocchiali e gli interventi continui del Servizio sociale in collaborazione con il volontariato». Il parroco lascia dopo essersi battuto anche per la riqualificazione della Basilica, creando buone premesse per un potenziale finanziamento da parte della Regione. «Difficilmente si vede dall’esterno l’impegno, la preoccupazione e l’ansia per vedere subito accolte le richieste fatte. Le ultime segnalazioni sul degrado strutturale della chiesa le ho inviate all’ufficio dei Beni culturali della diocesi, alla Soprintendenza e al Comune: avevo incontrato prima del Covid-19 il governatore Christian Solinas, a cui ho consegnato un progetto redatto da un architetto della diocesi per la Basilica, che prevede interventi quantificabili in 2 milioni di euro».

Il presidente della Regione, ricontattato da don Mario Tanca di recente, avrebbe valutato positivamente il progetto di riqualificazione della chiesa millenaria. L’auspicio è che dalle parole si passi al più presto ai fatti concreti. (g.m.)



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