La Nuova Sardegna

Sassari

Un piano per disegnare la mobilità del futuro

di Giovanni Bua
Un piano per disegnare la mobilità del futuro

Via alla redazione del Pums su trasporti privati, pubblici, pedonali e ciclabili Dovrà avere un orizzonte di 10 anni e trovare soluzioni green ed ecosostenibili

04 ottobre 2020
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SASSARI. Predisposizione del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, strumento protagonista dei principali documenti di indirizzo della Commissione Europea in tema di trasporti. Del Ptpu, ilPiano di settore del piano urbano del traffico che ha lo scopo di ottimizzare l'efficienza dei servizi di trasporto pubblico sia nella loro erogazione che nella gestione. Del Pgtu, lo strumento di pianificazione della circolazione e della sicurezza stradale, riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico e del risparmio energetico. E del BiciPlan, finalizzato allo sviluppo, diffusione e protezione della mobilità ciclistica.

Si prepara a tracciare il futuro del suo modo di muoversi per il prossimo decennio il Comune di Sassari. E lo fa mettendo a bando l’affidamento dei servizi per la redazione dei quattro piani e delle relative attività di partecipazione, comunicazione e monitoraggio e alla definizione di una serie di politiche, strategie e pacchetti di azioni per favorire la mobilità delle persone e delle merci in un’ottica di sostenibilità ambientale, miglioramento dell’accessibilità, della vivibilità dello spazio pubblico e della qualità della vita nell’ambito comunale complessivo. Il tutto per un importo a base di gara di 302mila euro e con le offerte da presentare entro il 6 novembre.

Un lavoro titanico, quanto necessario che si propone di dare risposte, fino ad ora rimandate, su molti temi caldi della città, dalla Ztl alla pedonalizzazione, passando per i posteggi e le non troppo amate piste ciclabili, e finendo con il trasporto pubblico.

Il “pacchetto complessivo” dovrà avere carattere urbano tenendo conto delle scelte che riguardano anche sia il collegamento con le borgate che con i comuni vicini. Avrà due orizzonti temporali: il primo a 5 anni (anno 2026), il secondo a 10 anni (anno 2031), ognuno dei quali caratterizzato per i relativi obiettivi di riduzione del traffico privato, della C02, delle altre principali emissioni inquinanti e dell’inquinamento acustico.

Per quanto riguarda la rete del trasporto pubblico si lavorerà alla definizione e ridisegno della rete portante urbana e, per quanto di interesse, suburbana del trasporto pubblico, con l’affidatario che lavorerà servizi di mobilità, anche di carattere innovativo, quali quelli riconducibili alla smart mobility (ad esempio condivisione dati, informazioni all’utenza) e alla shared mobility (ad esempio car-sharing e bike-sharing, car pooling).

Per la mobilità ciclistica si opererà per garantire e sviluppare le migliori condizioni per un uso diffuso della bicicletta come mezzo di trasporto, soprattutto in ambito urbano, in coerenza con i piani e i progetti in corso. Si dovrà individuare una rete strategica di itinerari di collegamento con i diversi ambiti urbani limitrofi a livello suburbano, e poli attrattori e di interscambio, connessa e integrata con le reti regionali, nazionali ed europee, anche ai fini della valorizzazione delle potenzialità turistiche, economiche e sociali della ciclabilità.

Per la mobilità pedonale bisognerà valorizzare i concetti di accessibilità delle persone, sicurezza e qualità dello spazio urbano. Si dovrà garantire l’accessibilità ai principali poli e servizi (anche di trasporto) ed elaborare un programma di sviluppo della mobilità (anche considerando le fasce deboli), attraverso introduzione o revisione di aree pedonali, zone a traffico limitato, zone 30, zone a traffico moderato, strade residenziali. In ambito urbano, occorrerà fare un focus anche sul sistema della sosta su strada e dei parcheggi in sede propria e in struttura.

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