La Nuova Sardegna

Sassari

Sanità disastrata, grido d’allarme dei sindacati

Sanità disastrata, grido d’allarme dei sindacati

Ecco le criticità: «Commissariata, organico ridotto, carenza posti letto e Terapia intensiva sold-out»

08 ottobre 2020
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SASSARI. Grido di allarme da parte dei sindacati per la situazione in cui versa la sanità sassarese. Anaao-Assomed, Fp Cgil, Fassid, Uil Fpl medici, Fesmed, puntano il dito sulla precaria condizione gestionale dell’Aou ancora sotto regime commissariale.

«Ci chiediamo legittimamente sino a quando rimarrà e con quali deleghe il commissario facente funzioni». Le criticità, in questo periodo di emergenza Covid, sono ancora di più amplificate: «La mancata assunzione di responsabili di struttura per ritardi dei concorsi, più volte sollecitata, ha avuto pesanti ricadute sulla organizzazione dei servizi. Il mancato completamento degli organici, a tutti i livelli, ad oggi gravemente carenti in molti settori ha determinato un ritardo nella risposta di bisogno assistenziale del territorio. La mancata messa a regime dei dipartimenti assistenziali, con l’accorpamento in aree omogenee delle varie specialità presenti in Azienda, pur con tutte le limitazioni e criticità logistiche determinate dalla strutturazione dell’attuale ospedale, avrebbe determinato un netto miglioramento dell’assistenza e migliore sfruttamento delle risorse umane ed economiche».

E ancora: «La carenza dei posti letto per acuti dell’area internistica che, a nostro avviso, va affrontata risolvendo alla radice il problema riorganizzando l’intera area internistica con un adeguamento dei posti letto e del personale medico infermieristico secondo le esigenze richieste. Inoltre tale problema andrebbe inoltre visto nel suo complesso, in merito in primis alla Riorganizzazione della rete ospedaliera e dei Servizi territoriali; ad esempio il depotenziamento degli ospedali di Alghero e Ozieri ha creato un cortocircuito pericolosissimo».

C’è poi il contestato progetto dei letti d’appoggio: «situazioni gravemente cronicizzate e rimedi provvisori, che rischiano invece di divenire definitivi compromettendo ulteriormente la qualità dei servizi futuri. Altro esempio, solo per elencare un’altra delle scelte operate in passato e tuttora in essere, l'organizzazione delle guardie notturne e festive in area chirurgia, che vede effettuare da anni, per decisione della passata amministrazione, guardie interdipartimentali per discipline specialistiche tra loro non affini, in assenza nel tempo di soluzioni più adeguate e migliorative la qualità dell’assistenza».

Altra criticità «la carenza dei posti in Terapia Intensiva, sia per garantire nell’attuale emergenza Covid eventuali necessità contingenti, sia per garantire nell’ambito di un Hub la giusta assistenza e cura dei pazienti oncologici in attesa».



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