Continuità pedagogica, ecco i soldi della Regione
La proposta sperimentale dedicata ai bambini fino ai sei anni è stata finanziata con 90mila euro
10 ottobre 2020
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PORTO TORRES. La Regione ha finanziato una proposta sperimentale di continuità pedagogica, somma complessiva 90mila euro, che verrà implementata nel territorio comunale e che vedrà coinvolti i bambini compresi tra una fascia di età da 0 a 6 anni. Il progetto è stato predisposto dagli uffici dei Servizi sociali comunali, attraverso il responsabile di gestione Marcello Tellini, e i partner principali dell'iniziativa, nella sua fase sperimentale sono l’asilo nido comunale “A.Sabin” e gli Istituti comprensivi numero 1 e 2. «La proposta consentirà di porre al centro dell'iniziativa il bambino e di consentire a quest'ultimo una transizione dall’esperienza dall’asilo nido alla scuola materna – spiega Tellini –, con esperienze strutturate in grado di venire incontro alle esigenze di carattere piscopedagogico tipiche del target di età riferimento. In seconda battuta – aggiunge –, la sperimentazione consentirà un riconoscimento e una valorizzazione delle competenze acquisite inserite in un percorso di crescita e formativo unitario».
La continuità educativa verticale garantisce un contesto istituzionale in cui il percorso formativo del bambino avviene in modo armonioso: passare da una realtà conosciuta come quella del nido al nuovo contesto della scuola dell’infanzia, con le sue peculiarità diverse da quelle sperimentate, è un’esperienza impegnativa sia per i bambini che per le famiglie. «Durante l’ultimo anno di frequenza del nido – conclude il responsabile dei Servizi sociali –, educatori e insegnanti della fascia di età da 0 a 6 anni, consapevoli della complessità di questo passaggio, lavoreranno insieme per preparare emotivamente ciascun bambino a lasciare lo spazio conosciuto e a prendere consapevolezza del cambiamento, così da rafforzare le sue sicurezze». (g.m.)
La continuità educativa verticale garantisce un contesto istituzionale in cui il percorso formativo del bambino avviene in modo armonioso: passare da una realtà conosciuta come quella del nido al nuovo contesto della scuola dell’infanzia, con le sue peculiarità diverse da quelle sperimentate, è un’esperienza impegnativa sia per i bambini che per le famiglie. «Durante l’ultimo anno di frequenza del nido – conclude il responsabile dei Servizi sociali –, educatori e insegnanti della fascia di età da 0 a 6 anni, consapevoli della complessità di questo passaggio, lavoreranno insieme per preparare emotivamente ciascun bambino a lasciare lo spazio conosciuto e a prendere consapevolezza del cambiamento, così da rafforzare le sue sicurezze». (g.m.)