La Nuova Sardegna

Sassari

Mores, rubinetti a secco in attesa dell’ok dell’Anas

di Barbara Mastino
Mores, rubinetti a secco in attesa dell’ok dell’Anas

La condotta idrica del corso va rifatta ma manca il via libera dell’Azienda strade. Il sindaco Ibba: «Nonostante le sollecitazioni non abbiamo mai ricevuto risposta»

10 ottobre 2020
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MORES. Mesi senz’acqua e una condotta idrica da rifare, a Mores, ma stavolta sul banco degli imputati non c’è Abbanoa, né il Comune, bensì l’Anas. Il progetto è stato redatto in breve, e i lavori sono stati anche già appaltati, ma manca il benestare di Anas per dare il via all’intervento. Avviene a Mores in corso Vittorio Emanuele II, la via principale del paese che in realtà però è una strada statale, quella per intenderci che sino a pochi anni fa costituiva il passaggio obbligato lungo la via per Cagliari da Olbia. È una strada di proprietà e competenza dell’Anas, quindi, e deve quindi essere l’azienda strade ad autorizzare il cantiere. Il guasto interessa la rete idrica che si trova proprio all’ingresso del paese, nei pressi del cimitero, da tempo ammaloratasi a tal punto che dai rubinetti delle case esce appena un filo d’acqua.

Sono una quindicina le utenze interessate, abitazioni e un esercizio commerciale, che qualche mese fa hanno anche inviato una petizione al Comune affinché si interessasse alla cosa e sollecitasse Abbanoa ad eseguire i lavori. Cosa che è stata fatta, come racconta il sindaco Peppino Ibba, ma dopo l’accordo con Abbanoa sono iniziati i problemi. «Devo sottolineare la celerità di Abbanoa nell’interessarsi della situazione e di predisporre progetto, fondi e appalto – dice il sindaco Ibba – e infatti in poco tempo tutto era pronto. Serve però il via libera di Anas, che ha la competenza sulla strada, ma nonostante le numerose sollecitazioni sia del Comune sia del gestore della risorsa idrica ancora non abbiamo ricevuto risposta. Stando al cronoprogramma di Abbanoa, i lavori sarebbero dovuti iniziare a marzo, in pieno lockdown proprio per approfittare dello scarso o assente traffico di automobili – prosegue il sindaco – e sarebbe stata la soluzione migliore. Ma Anas ancora tace, e nel frattempo una quindicina di famiglie, con anziani, disabili e bambini, subiscono il gravissimo disagio della mancanza d’acqua». Lavare sé stessi, i panni o la casa, cucinare o fare il caffè sono impossibili in queste abitazioni, e anche l’esercizio commerciale, che è un fiorista, non se la cava certo meglio. Basta un firmetta, come si suol dire, e non si capisce perché Anas non si risolva a concedere l’autorizzazione ad avviare i lavori. Opere che se fossero state eseguite a marzo avrebbero provocato meno disagi e sarebbero state più celeri. Resta la grandissima urgenza, e l’appello del sindaco Ibba mira proprio ad attirare la massima attenzione sul problema da parte dell’azienda e dell’opinione pubblica.

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