La Nuova Sardegna

Sassari

Campo di Piandanna, parte la bonifica

Campo di Piandanna, parte la bonifica

Fallito il trasferimento dei 65 Khorakhanè si procede comunque a ripulire l’area

18 ottobre 2020
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SASSARI. Inizierà probabilmente domani mattina la bonifica straordinaria del campo sosta di via Piandanna, decisa dal Comune di Sassari dopo l’ennesimo fallimento nell’ultimo tentativo di sgombero dell’area. Il trasferimento degli 13 nuclei familiari del nucleo dei Khorakhanè nel centro di accoglienza “Pagi” di Predda Niedda è infatti sfumato dopo la positività al Covid di 55 migranti e di 2 operatori, e comunque vada non è più una strada percorribile, considerando l’emergenza sanitaria sempre più problematica in corso.

Si ritorna al punto di partenza dunque, con gli oltre 500mila euro di fondi regionali per sgombrare il campo che tornano nel cassetto, e le 65 persone di cui 2 minori di età inferiore a 3 anni e tantissimi bambini in età scolare, che restano nel campo. L’assessore ai Servizi Sociali Antonello Sassu, in accordo con l’assessora all’Ambiente Antonella Lugliè, ha però deciso che la situazione igenico-sanitaria nell’area sosta è ben oltre il livello di guardia, e disposto una pulizia straordinaria del campo, affidata a una ditta specializzata, per rimuovere almeno le tonnellate di rifiuti presenti.

Non che questo risolva la “bomba” sanitaria ed ecologica, ma almeno ne mitiga per qualche settimana gli effetti.

Il problema è che la pulizia non è gradita ai residenti del campo, che lamentano che in mancanza di una diversa soluzione abitativa, anche provvisoria, durante tali operazioni, «la salute delle comunità è a rischio». Problema che il Comune cerca di risolvere limitando al massimo ’area di cantiere, e mettendo in piedi un servizio supplementare di appoggio per i bambini in età scolare, per garantire la frequenza. Nel mentre riprende la caccia all’alloggio, e in parallelo il tentativo con la Regione per rimodulare l’utilizzo dei fondi, in modo che non siano solo da dedicare al reperimento di soluzioni abitative, ma anche all’avviamento al lavoro, e alle campagne di sensibilizzazione necessarie per fare in modo che i sassaresi la smettano di girarsi dall’altra parte. (g.bua)

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