La Nuova Sardegna

Sassari

la testimonianza del commerciante 

«Mi minacciano ancora perché non gli do da bere»

«Mi minacciano ancora perché non gli do da bere»

SASSARI. «Sabato sera prima dell’aggressione a quel ragazzo sono tornati da me e mi hanno minacciato per l’ennesima volta. Alcuni di loro sono entrati nel mio negozio e hanno gettato per strada...

27 ottobre 2020
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SASSARI. «Sabato sera prima dell’aggressione a quel ragazzo sono tornati da me e mi hanno minacciato per l’ennesima volta. Alcuni di loro sono entrati nel mio negozio e hanno gettato per strada alcune confezioni di merendine prese dagli scaffali. E tutto questo perché ho smesso di dar loro da bere alcolici».

Abdul Subhen, il commerciante bengalese di via al Carmine, aggredito due sabati fa per aver negato una bottiglietta di Campari a una ragazzina di 14 anni, è tornato nel mirino della baby gang che da mesi imperversa nella zona di largo Cavallotti, ma non ha paura di raccontare quello che sta subendo da giorni.

«Passano qui davanti – racconta il commerciante straniero – e mi insultano. Mi chiamano per nome e mi chiedono di uscire in strada con aria di sfida. Mi dicono parolacce e che me la faranno pagare, ma io non ho fatto niente di male, non capisco perché se la prendano con me». È successo anche sabato sera intorno alle 20, pochi minuti prima che la violenza si spostasse dietro l’angolo, in via Antonio Scano.

«Volevano da bere – spiega Abdul – ma io non li ho accontentati. Saranno stati una ventina, tra ragazzi e ragazze e un paio di loro sono entrati nel negozio. Mi hanno detto che sono una merda – prosegue dispiaciuto il commerciante – e hanno gettato per strada diverse confezioni di merendine, poi sono andati via. Subito dopo – continua Abdul – ho sentito la gente della via che urlava dalle finestre e anche io sono andato a vedere cosa stesse succedendo. Non mi sono avvicinato troppo perché ho avuto paura, ma ho visto che stavano picchiando una persona. Dopo un po’ – conclude – sono arrivati i carabinieri e la polizia e loro sono fuggiti». Il 17 ottobre l’aggredito era stato lui. Dopo aver fermato una ragazzina che stava cercando di prendere un Campari dal frigo, era stato circondato e prima dell’intervento di altri commercianti della via il suo negozio era rimasto sotto l’assedio della baby gang. (l.f.)

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