La Nuova Sardegna

Sassari

Bonnanaro, ottima annata per i vini

Bonnanaro, ottima annata per i vini

I viticoltori confermano: dal punto di vista enologico non è un 2020 negativo

03 novembre 2020
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BONNANARO. Ottima annata per i viticoltori di Bonnanaro. Il settore locale ha registrato questo autunno un incremento della produzione dei vini bianchi e dei rossi. Anche quest’anno sarà, dunque, rispettata l’antica tradizione che prevede la degustazione del vino novello in occasione dei festeggiamenti in onore di San Martino,l’11 novembre, giorno in cui “ogni mosto diventa vino”. Il 2020 è un anno drammatico, ma dal punto di vista enologico si può ben dire che abbia riservato qualche soddisfazione. «Siamo soddisfatti per questa annata che consideriamo medio-alta sebbene anticipata rispetto agli ultimi anni ed in particolar modo rispetto al 2019», così ha commentato uno dei principali produttori locali, Federico Zonca.

Un clima favorevole e il basso impiego di prodotti fitosanitari hanno consentito, nonostante l’anticipazione della raccolta, di preservare e produrre un eccellente vino sia per qualità che per quantità. A Bonnanaro, la raccolta delle uva in media comincia a fine settembre-primi di ottobre: «Quest’anno, però – spiega Zonca – l’inverno è stato mite e la stagione primaverile, con apprezzabili precipitazioni e temperature nella media, ha favorito un anticipo nel germogliazione e un’anticipazione della vendemmia. Le grandinate e gli acquazzoni di fine estate ci hanno fatto temere il peggio – prosegue l’esperto. La troppa acqua, spesso, ci obbliga a rimandare la raccolta, perché si rischia di portare in cantina uve annacquate e con scarsa zuccherina. Le precipitazioni estive del 2020 per fortuna non hanno influito negativamente, anzi, sia per le uve bianche che per le uve rosse si è registrato un incremento». La qualità ottima riaccende la speranza e punta i riflettori sul mercati e la ripresa dei consumi e l’aiuto del governo. Questa vendemmia entra in mercato, anche a livello locale, fortemente caratterizzato dall'incertezza e dalla destrutturazione provocata dal Covid-19, che preoccupa i produttori di settore ma delinea anche uno spiraglio di fiducia: «Speriamo che quella 2020 sia la prima di tante annate buone ma chi ci governa non ci deve abbandonare», ha concluso.

Daniela Deriu

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