La Nuova Sardegna

Sassari

Nule, donna e cagnolino aggrediti da un pitbull

di Andrea Massidda
Nule, donna e cagnolino aggrediti da un pitbull

Momenti di terrore culminati col ricovero della signora e la morte dello yorkshire. A evitare un epilogo ancora più tragico alcuni passanti allarmati dalle grida

06 novembre 2020
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NULE. Il pitbull, con lo sguardo indemoniato e una dentatura a forma di tagliola, le è saltato addosso scaraventandola per terra proprio quando ha preso in braccio il suo cagnolino nel tentativo di proteggerlo da quella bestia feroce e bavosa che voleva divorarselo. Poi per Rita Crasta e lo yorkshire Kimba la serata di mercoledì scorso si è trasformata in un film horror: dieci interminabili minuti di terrore culminati con la morte del cane di taglia più piccola, letteralmente sbranato, e il ricovero della donna sessantottenne all’ospedale San Francesco di Nuoro, dove i medici le hanno diagnosticato la frattura di un femore: con molta probabilità sarà necessario un intervento chirurgico. Ma evitare un epilogo ancora più tragico della vicenda sono stati alcuni passanti, i quali trovandosi davanti a quella scena raccapricciante hanno in qualche modo liberato la pensionata dalla morsa dell’animale per poi chiamare subito i carabinieri e il 118.

Stando al racconto della protagonista, che appena possibile sporgerà denuncia, tutto è accaduto l’altro ieri intorno alle 17 in via Brigata Sassari, nel cuore di Nule, mentre la signora Crasta si apprestava a fare il solito giretto quotidiano con il cagnolino di famiglia. «Nemmeno il tempo di attraversare due isolati – racconta la signora ancora sotto choc – e mi sono ritrovata di fronte un pitbull che purtroppo conosco bene, perché di proprietà di un vicino. Vedendolo incustodito, senza guinzaglio e privo di museruola, ma soprattutto particolarmente aggressivo, ho capito subito a quali rischi potevo andare incontro. In strada non c’era nessuno. Così – continua – tremando di paura ho preso Kimba in braccio e dopo pochi istanti mi sono ritrovata a terra ricoperta di sangue, quello del mio cane, azzannato al collo e morto praticamente subito. Il pitbull mi è rimasto sopra sino a quando alcuni passanti, uno dei quali carabiniere al momento non in servizio, allertati dalle mie urla strazianti sono riusciti a liberarmi anche con l’aiuto di un bastone.

Poco dopo sarebbe giunto sul posto anche il proprietario del cane killer, un giovane residente in paese. «La cosa sconcertante – racconta ancora la signora aggredita – è che invece di preoccuparsi per ciò che era accaduto, il ragazzo mi ha addirittura rimproverato dicendomi che “per la morte di una bestiolina non era il caso di avvertire i carabinieri”».

Non la pensa certo così Elena Bitti, figlia della donna e medico a Sassari, che ora sta vivendo la scomparsa del suo Kimba come un dolorosissimo lutto, tanto da metterla per un po’ in primo piano rispetto al trauma psico-fisico subito dalla mamma. «La verità – dice – è che quel cagnolino faceva parte della nostra famiglia e lascerà un vuoto incolmabile».

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