La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, focolai nelle case di riposo: alla Paolo VI 59 positivi , alla Eba Giara 22

La casa di riposo Paolo VI a Sassari
La casa di riposo Paolo VI a Sassari

Nel carcere di Bancali hanno il coronavirus 11 persone che lavorano nella struttura e 36 finiscono in quarantena

06 novembre 2020
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SASSARI. Si fa pesante la situazione dei contagi in alcune case di riposo di Sassari. Un focolaio Covid con 59 positivi al virus è scoppiato nella casa di riposo Paolo VI, a Sassari. Fra i contagiati almeno 50 sono anziani ospiti, di cui alcuni sono stati ricoverati nei reparti covid dell'Aou di Sassari. Positive al virus anche due suore dell'Istituto Suore del Getsmani, proprietario e gestore della struttura, e sette operatori socio sanitari che assistono gli anziani. I ges tori della casa di riposo hanno anche chiesto aiuto al Comune per trovare nuovi operatori socio sanitari in sostituzione del personale risultato positivo al virus.

Nei giorni scorsi un'altra casa di riposo delle suore del Getsmani, è stata invasa dal coronavirus: si tratta della casa di accoglienza per donne disabili che si trova a Lu Bagnu, frazione di Castelsardo, sempre nel Sassarese. Anche qui si sono registrati numerosi casi positivi fra gli ospiti, le suore e il personale che presta assistenza alle disabili.

Situazione disperata per i 27 anziani ospiti della casa di riposo «Villa Eba Giara» a Sassari: 22 di loro sono positivi al Coronavirus e con loro sono stati contagiati, o sono in isolamento fiduciario, gran parte degli operatori sociosanitari che lavorano nella struttura e che quindi non possono prendersi cura degli anziani. I contagiati sono in gran parte asintomatici, ma alcuni di loro non sono autosufficienti e versano in condizioni limite, tanto che della situazione sono stati informati i carabinieri del Nas, chiamati a verificare lo stato di assistenza degli ospiti.

Nel carcere di Bancali, anche dieci agenti penitenziari e un impiegato sono positivi al Coronavirus e 36 in quarantena preventiva fra il personale che lavora nella struttura. Dopo la positività al virus registrata nei giorni scorsi su un detenuto in stato di semilibertà, ieri 5 novembre è stata eseguita la sanificazione di tutti gli ambienti del penitenziario e sono stati effettuati 300 tamponi sugli agenti, nel drive in dell'Ats, a Rizzeddu. Dai primi test effettuati sono risultati positivi 10 agenti e un addetto alla funzioni centrali.

Altri 36 agenti, entrati in contatto diretto con i contagiati, sono stati messi in quarantena, secondo le indicazioni delle autorità sanitarie. Si aspettano i risultati degli altri tamponi fatti sugli agenti. Sono stati eseguiti i tamponi anche sui detenuti ospitati nella stessa palazzina dove si trova il carcerato risultato positivo nei giorni scorsi, e anche per questi si aspetta di conoscere l'esito.

«Aspettiamo l'esito degli altri tamponi - afferma il procuratore generale delle carceri Sardegna, Maurizio Veneziano - e a ogni evenienza, abbiamo pronto un piano di intervento regionale per sopperire alle momentanee assenze degli agenti nel caso in cui i numeri dei contagi fra il personale del corpo di polizia penitenziaria dovesse aumentare. Ci auguriamo che non ci sia bisogno di metterlo in atto, ma siamo pronti a garantire la continuità del servizio».

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