La Nuova Sardegna

Sassari

Dilapida il patrimonio e la lascia

di Luca Fiori
Dilapida il patrimonio e la lascia

Testimone di Geova di 64 anni indagato per aver fatto sparire 150mila euro e maltrattato la moglie

07 novembre 2020
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PORTO TORRES. Dopo una frequentazione di appena due mesi l’aveva convinta a sposarlo e da quel momento, per una sessantenne di Porto Torres, era iniziato un calvario lungo nove anni, fatto di insulti, ingiurie, offese e minacce di morte anche con una zappa da parte del marito.

Un incubo durante il quale la donna era stata isolata dalle due figlie avute da una precedente relazione e in più - oltre a essersi sentita annientata psicologicamente - aveva dovuto assistere impotente alla dilapidazione del suo patrimonio.

Prima di rivolgersi alla Procura della Repubblica, la sessantenne aveva chiesto aiuto alla congregazione di Porto Torres dei Testimoni di Geova che frequentava con il marito. Gli “anziani” avevano nominato per lei un «sorvegliante – si legge in una delle missive tra la donna e i capi spirituali perché ti dedichi del tempo, non appena gli sarà possibile». Ma la situazione non era cambiata.

Succube del marito e incapace di reagire di fronte alle aggressioni fisiche e psicologiche, la donna si era sentita abbandonata anche dalla religione abbracciata nel 1994 e in questo periodo di dolore aveva perso dieci chili, non dormiva più la notte per la paura e aveva visto il suo corpo ricoprirsi di sfoghi cutanei.

Nel mentre il marito era riuscito a convincerla a vendere un appartamento di sua proprietà e a impossessarsi – secondo le accuse della donna – di gran parte del denaro ricavato, oltre ad alcune polizze, per un totale di circa 150mila euro.

Delusa dalla mancata assistenza da parte della congregazione di Porto Torres, la donna aveva deciso allora di rivolgersi all’ufficio legale dei Testimoni di Geova a Roma.

«Ho sempre servito Geova con amore e devozione – aveva scritto con il cuore in mano la sessantenne – e con questa missiva vi segnalo l’assenza di giustizia da parte del corpo degli anziani della congregazione della mia città». La risposta era arrivata a Porto Torres poco dopo per posta: «Cara sorella – avevano scritto da Roma i Testimoni di Geova – abbiamo letto con attenzione la tua lettera, ci dispiace molto per la sofferenza che questa difficile situazione ti sta causando. Siamo certi che Geova – l’avevano tranquillizzata – saprà consolarti e coccolarti in questo periodo in cui sei sopraffatta da inquietanti pensieri».

Un anno fa la decisione di affidarsi a un legale. Trovato il coraggio la donna ha presentato una dettagliata querela alla Procura della Repubblica di Sassari, alla quale ha allegato tutti i movimenti bancari che dimostrerebbero le accuse nei confronti del marito dal quale nel mentre si è separata.

Il sostituto procuratore Angelo Beccu, titolare dell’inchiesta, qualche giorno fa ha chiuso le indagini e avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’uomo. A fine febbraio il 64enne, difeso dall’avvocato Gianluca Mascia, dovrà presentarsi davanti al gup per difendersi dalle accuse di maltrattamenti in famiglia e violazione degli obblighi di assistenza familiare.

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