La Nuova Sardegna

Sassari

Alzheimer, condanne pesanti

di Nadia Cossu
Alzheimer, condanne pesanti

Nove e otto anni per i neurologi D’Onofrio e Dore: più di quanto aveva chiesto l’accusa 

11 novembre 2020
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SASSARI. Dopo quasi nove ore di camera di consiglio il collegio presieduto da Mauro Pusceddu (a latere Giulia Tronci e Sergio De Luca) ha letto il dispositivo della sentenza nel ribattezzato processo “Alzheimer”.

Si chiude con una serie di condanne pesantissime – che vanno da un massimo di nove a un minimo di due anni di reclusione – il giudizio di primo grado per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, maltrattamenti, lesioni, sequestro di persona, omicidio colposo e abuso d’ufficio contestati a vario titolo a 21 imputati tra medici, politici e familiari di pazienti malati di Alzheimer o altre forme di demenza.

Sono i due neurologi Giuseppe Dore e Marinella D’Onofrio a subire le condanne più pesanti: otto anni e 6 mesi il primo, nove anni la seconda (il pubblico ministero aveva chiesto sei anni per Dore e quattro per la collega). Il collegio ieri ha disposto per entrambi anche l’interdizione dall’esercizio della professione medica per l’intera durata della pena.

Tra gli imputati “di spicco” nell’inchiesta condotta dal procuratore Gianni Caria sulla fantomatica miracolosa terapia ideata da Dore per la cura dell’Alzheimer c’è anche il consigliere regionale Antonello Peru, condannato a quattro anni per associazione a delinquere finalizzata alla truffa (il pm ne aveva chiesti due) e assolto invece dal reato di abuso d’ufficio che gli era stato contestato insieme all’allora manager dell’Asl Marcello Giannico e al direttore sanitario Nicolò Licheri, anche loro assolti. Accusa, quest’ultima, relativa alla concessione in comodato d’uso di un’ala dell’ospedale di Ittiri a favore dell’Aion, l’associazione che era stata costituita per supportare i familiari dei malati di Alzheimer in cura da Giuseppe Dore.

Quattro anni di reclusione anche per l’altro medico, Massimo Lai, quattro anni e 3 mesi per il braccio destro del neurologo di Ittiri, Salvatore Fadda e per Maria Giuseppa Irde. E ancora tre anni e 8 mesi per Stefania Serra e Elena Cossu e due anni per Gianfranco Dettori. Tutti dovranno pagare anche le spese legali, mentre è rinviata a un separato procedimento la quantificazione del danno da risarcire alle parti civili. Assolti infine Salvatore Dore, Luisa e Antonia Cossu e altri familiari di pazienti in cura con Dore che erano finiti a processo per i maltrattamenti nei confronti dei loro cari. Percosse e umiliazioni che, secondo l’accusa, rientravano sempre nell’ambito della cosiddetta Psiconeuroanalisi che prevedeva anche lo stop ai medicinali.

Dovrà invece scontare tre anni e sei mesi per il reato di maltrattamenti il fisiatra Mario Piredda cui la Procura contestava l’omicidio colposo per aver in qualche modo indotto al suicidio il giovane sportivo e poeta algherese Luca Scognamillo, venuto anche quest’ultimo a contatto con Giuseppe Dore proprio attraverso Piredda. In sostanza il fisiatra, difeso dagli avvocati Elias Vacca e Antonello Pais, non sarebbe stato considerato responsabile della morte di Luca. Tragedia che per i giudici non è attribuibile nemmeno agli altri tre medici imputati: Dore, D’Onofrio e Lai, tutti assolti da questa accusa.

I legali della difesa hanno già annunciato il ricorso in appello non appena, tra novanta giorni, saranno depositate le motivazioni della sentenza.

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