La Nuova Sardegna

Sassari

Agli agenti disse: «Ho fatto ’na cazzata»

Agli agenti disse: «Ho fatto ’na cazzata»

SASSARI. Quando lo avevano preso si era lasciato scappare una battuta in romanesco : «Ho fatto ’na cazzata” aveva detto agli agenti della squadra mobile di Sassari che gli stringevano le manette ai...

12 novembre 2020
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SASSARI. Quando lo avevano preso si era lasciato scappare una battuta in romanesco : «Ho fatto ’na cazzata” aveva detto agli agenti della squadra mobile di Sassari che gli stringevano le manette ai polsi. La latitanza di Johnny lo zingaro era finita dopo appena 10 giorni, forse propri mentre progettava la parte finale del piano e si preparava (gli sarebbero serviti dei nuovi documenti e un aiuto per attraversare il mare) a partire per il continente.

Gli investigatori erano arrivati in tempo dopo avere individuato la villetta in località “Zinziodda” tra Sassari e Sorso dove il latitante aveva trovato ospitalità. Nei guai era finito anche il proprietario del villino, Lorenzo Panei.

La sua storia di Giuseppe Mastini riporta indietro negli anni: nella Roma degli anni Ottanta ha commesso sequestri di persona, omicidi e rapine. Il suo nome era comparso anche nell'inchiesta per l'omicidio dello scrittore Pier Paolo Pasolini. Mastini è di origine Sinti ed è soprannominato "lo zingaro" per questo motivo.

l suo primo delitto risale a quando aveva 11 anni. Quella del 6 settembre scorso a Sassari è stata la sua terza fuga dal carcere, nel 1987, proprio in occasione di un permesso premio, fuggì e commise una impressionante sequenza di delitti: dal sequestro di Silvia Lonardi all'omicidio della guardia giurata Michele Giraldi, poi furti e rapine. Ferì anche un carabiniere, Bruno Nolfi. Venne catturato di nuovo nel 1989. Nel 2017 la seconda fuga dal carcere di Fossano in provincia di Cuneo.

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