La Nuova Sardegna

Sassari

Covid, a Villanova cresce l’allarme

di Andrea Massidda
Covid, a Villanova cresce l’allarme

Scuole chiuse e 56 positivi. E a Putifigari il sindaco dice: «Se va avanti così metto il paese in lockdown»

13 novembre 2020
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VILLANOVA MONTELEONE. Circondato da una campagna priva di qualsiasi ciminiera, e con il suo centro storico a 600 metri sul livello del mare, il profumo dei caminetti accesi già da settembre e alcune celebri sorgenti d’acqua, nell’immaginario collettivo dei sardi Villanova Monteleone – poco più di 2.200 anime – è il paese della salute per antonomasia. Eppure in questo autunno funestato dalla seconda ondata di Covid sta patendo particolarmente l’epidemia. Forse anche a causa di un’eccessiva sottovalutazione dell’emergenza sanitaria da parte dei cittadini, il comune – con i dati aggiornati a ieri sera – è arrivato a contare la preoccupante cifra di 56 positivi al virus (e questo al netto dei decessi e dei negativizzati). Una curva dei contagi che purtroppo non sembra ancora avviata verso un inversione di tendenza, visto i risultati dello screening organizzato dall’amministrazione comunale mercoledì scorso al campo sportivo: con 219 tamponi eseguiti sono emersi 13 casi, 8 dei quali coinvolgono direttamente abitanti del paese tra dipendenti pubblici, commercianti e alunni di una classe della scuola media. Con l’aggravante che nelle redazioni dei giornali stanno iniziando ad arrivare segnalazioni da parte di famiglie intere, le quali lamentano di essere bloccate in casa senza che né l’Ats né l’Usca si siano mai fatte sentire per indicazioni o assistenza.

Il sindaco Vincenzo Ligios, tuttavia, preferisce gettare acqua sul fuoco. «Certo – ammette – i positivi non sono pochi, ma allo stesso tempo non vorrei che alcuni miei concittadini stessero valutando la situazione con eccessiva emotività. Per esempio, a me risulta che l’Usca stia fornendo i suoi servizi a chiunque ne abbia necessità e in ogni caso come Comune stiamo procedendo con gli screening: sabato prossimo, sempre al campo sportivo, ne abbiamo previsto un altro e ci sono già 80 prenotazioni che, verosimilmente, arriveranno a 200. Insomma, non stiamo a guardare e al termine di questa settimana tireremo le somme, sempre tenendo conto che la percentuale delle persone che da noi hanno contratto il virus è inferiore del 3 per cento rispetto alla media regionale e addirittura del 7 per cento rispetto a quella nazionale».

Per adesso l’unica misura di contenimento intrapresa dal sindaco è quella di aver chiuso le scuole sino al 22 novembre. «Poi – aggiunge Ligios – cercheremo di capire il da farsi con razionalità e non facendoci trasportare dall’ansia».

Sarà. Intanto nel vicino paese di Putifigari (circa 700 abitanti) il sindaco Giacomo Contini si ritiene meno tranquillo e si dice pronto a prendere provvedimenti. «Al momento registriamo 18 persone positive al Covid – commenta – e dico subito che se raggiungeremo quota 25 sono pronto a ordinare il lockdown del paese. C’è poco da scherzare – conclude – e raccomando a tutti di stare davvero in casa, senza sentirsi sicuri soltanto perché sono risultati negativi a un tampone, che, com’è noto, è solo una fotografia istantanea. Anch’io, che ho un familiare positivo, sono in quarantena. Molto dipende dalla nostra coscienza».

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