La Nuova Sardegna

Sassari

Addio a Giovanni Sechi, anima di Los Amigos

di Pasquale Porcu
Addio a Giovanni Sechi, anima di Los Amigos

Il musicista si è spento a 75 anni, solo un mese fa era scomparso il cantante del gruppo Giuseppe Fiori

15 novembre 2020
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SASSARI. Ancora un lutto nel mondo della musica a Sassari: è morto Giovanni Sechi, voce e anima del gruppo Los Amigos. Aveva 75 anni, come Giuseppe Fiori, il cantante e batterista del gruppo, scomparso un mese fa. Giovanni e Giuseppe erano nati nello stesso anno, 1945, e nello stesso mese, giugno. E sono morti a un mese di distanza.

Giovanni aveva fondato il gruppo alla fine degli anni Settanta. Ma nel corso degli anni la composizione della band era cambiata diversa volte, ospitando anche musicisti di estrazione rock e jazz. Lo spirito e il repertorio, invece, erano rimasti gli stessi: musica spagnola e latino americano alternate alle canzoni in sassarese. La musica de Los Amigos era allegra, vitale, spensierata. Le esibizioni del gruppo erano sempre una festa. Niente elucubrazioni, solo vivaci ritmi che trasmettevano una contagiosa gioia di vivere. «Ricordo ancora una serata a Guspini di molti anni fa – racconta Gigi Pintus, per dieci anni bassista della band –. Appena iniziato il concerto un assolo del nostro trombettista Pinuccio Cossu ha dato la carica. Poi una valanga di suoni e la gente sotto il palco ha cominciato a ballare. Che bellezza. Ancora oggi mi vengono i brividi dall'emozione». In quel decennio, dall’80 al 1990, forse il gruppo è stato al top della popolarità, non c'era festa patronale o serata all'aperto senza Los Amigos.

«Tutti indossavamo il poncho – racconta Gigi Pintu – e a tutti noi Giovanni aveva contagiato la febbre dei ritmi calienti del Sud America. Giovanni era uno spagnolo nato per caso a Sassari. E spagnola, di Saragozza, era la donna che aveva sposato. Giovanni cantava e suonava la chitarra, come Mariolino Gadau, Pinuccio Cossu suonava la tromba e le percussioni, Giuseppe Fiori la batteria e io il basso».

Ma nonostante il successo Giovanni ha continuato a fare il proprio lavoro, il falegname. «Quando capitava di andarlo a trovare_ racconta Franco Castia dei Bertas_ lo trovavamo immerso in una nuvola di segatura. Ma nel giro di qualche minuto imbracciava la chitarra felice di farci ascoltare i brani che lo appassionavano in quel momento. Giovanni era un brav'uomo, sensibile e delicato. Sempre sorridente, felice di trasmettere a tutti la gioia di vivere. Se c'era una discussione lui interveniva subito e con una battuta e un sorriso sdrammatizzava tutto. Il mondo della musica ha perso una delle persone più positive e allegre».



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