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Nervi tesi al Consorzio di bonifica è guerra tra gli utenti e la dirigenza

Nervi tesi al Consorzio di bonifica è guerra tra gli utenti e la dirigenza

OZIERI. Non c’è pace tra gli utenti del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna e il consiglio di amministrazione, e da tutti e tre i comprensori si levano alte le proteste per una gestione che a...

17 novembre 2020
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OZIERI. Non c’è pace tra gli utenti del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna e il consiglio di amministrazione, e da tutti e tre i comprensori si levano alte le proteste per una gestione che a tanti continua a non piacere.

Da Perfugas si punta il dito sulla recente creazione delle commissioni ad hoc per proporre indirizzi e soluzioni sui temi del piano di classifica, della morosità e delle manutenzioni: commissioni consultive, che secondo il delegato di Perfugas Michele Pigliaru sono solo «un’inutile perdita di tempo perché il Consorzio ha già un consiglio dei delegati che rappresenta tutti i territori». Michele Pigliaru ha rifiutato la nomina a presidente della commissione sul piano di classifica assegnatagli all’atto della creazione delle commissioni stesse, e in una lettera inviata già da settimane alla presidenza del Consorzio ne ha spiegato le motivazioni. In primo luogo le commissioni sono solo consultive, e sono solo un orpello in più rispetto al consiglio dei delegati «che ben rappresenta le diverse aree consortili e i consorziati»; in secondo luogo Pigliaru ne contesta la conformazione, e si chiede «con quale criterio si sia potuta pensare una commissione composta da un presidente che si trova in minoranza all’interno del consiglio, dagli stessi tecnici che hanno costituito il piano e dal delegati e rappresentanti di categoria che lo hanno già fortemente sostenuto». A detta di Pigliaru, la commissione, chiunque ne sia il presidente, finirà per non fare nulla, mentre «il piano, approvato dalla precedente amministrazione (e con mio voto contrario motivato dal fatto che alcuni indici previsti penalizzano l’Anglona e la Bassa Valle), è assolutamente da rivedere dal momento che prevede differenze di contribuzione fra consorziati del 138 per cento». Il piano va rivisto in fretta, anche perché stanno per essere emessi i ruoli 2018, e su questo punto anche nella Piana di Chilivani c’è preoccupazione e si chiede a gran voce una revisione delle tariffe. Così come si continuano a chiedere chiarimenti sul conteggio delle tare (le porzioni di terreno non irrigabili ma sulle quali si paga comunque il ruolo), si ribadisce una richiesta di accesso agli atti che va avanti da mesi e che non ha portato alla luce tutta la documentazione richiesta e si punta il dito contro le tardive o insufficienti manutenzioni «che trasformano la Piana in un acquitrino». Sulle manutenzioni punta il dito anche Pigliaru, che critica l’atteggiamento di «esultanza» tenuto dal presidente Stangoni nei confronti del recente stanziamento per la rimozione delle tubature di amianto, «15 mila euro di cui ringraziamo la Regione ma che non sono assolutamente sufficienti, ragion per cui consiglio al presidente Stangoni di rivolgere maggiore attenzione ai prossimi bandi», ma anche contro i ritardi nelle operazioni di pulizia dei canali di scolo nella Bassa Valle.

Barbara Mastino

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