La Nuova Sardegna

Sassari

Ozieri, 29 operai senza la Naspi

di Barbara Mastino
Ozieri, 29 operai senza la Naspi

Da giugno in attesa del sussidio per la disoccupazione, le sedi dell’Inps si rimpallano la responsabilità

20 novembre 2020
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OZIERI. Tra le categorie che ancora attendono tutta o una parte delle quote della cassa integrazione e altre simili indennità ci sono anche gli operai edili dei cantieri Lavoras di Ozieri, che dopo la chiusura dei lavori hanno usufruito del sussidio di disoccupazione Naspi che però dopo una prima proroga si è ora interrotto a causa, a quanto pare, di un problema burocratico. Si tratta di ben 29 operai – 29 famiglie – ozieresi che sino allo scorso gennaio erano impiegate nei cantieri regionali Lavoras e che dopo la chiusura dei lavori si sono visti giustamente riconoscere la Naspi. Il sussidio, essendo sopraggiunta nel frattempo l’emergenza Covid, a giugno è stato loro prorogato per altri due mesi, ovvero sino a tutto agosto, ma da quella data, nonostante fosse stata concessa un’altra proroga per ulteriori due mesi, le erogazioni si sono fermate. A quanto risulta, le pratiche si sono arenate all’Inps, anche se in un primo momento non si capiva se fosse un problema locale o nazionale. «Ci siamo quindi informati - spiega un rappresentante dei lavoratori - riuscendo a stabilire un contatto con la sede centrale di Roma, dato che qui a Ozieri non ci rispondevano nemmeno al telefono, e da lì ci hanno detto che si trattava di un problema della sede territoriale. Finalmente dopo parecchie settimane un nostro collega è riuscito a ottenere un appuntamento nell’ufficio cittadino, ma in quella sede ci è stato comunicato che le nostre pratiche non erano ancora state esaminate, dandoci a intendere però che si trattava di un disguido nella sede territoriale di Sassari. Circostanza che, però, ci è stata da poco smentita, perché gli operai aventi diritto alla Naspi nel resto della provincia, Sassari, Ossi, Porto Torres, hanno regolarmente ricevuto il sussidio non più tardi di una settimana fa».

Fatti confermati da una collega di Ossi, che riferisce di aver ricevuto la Naspi lo scorso giovedì, sebbene dalla sede Inps Ozieri proprio ieri è stato comunicato agli operai ozieresi che il sussidio non era stato erogato a nessuno in tutta la provincia. «Non capiamo a che gioco stiano giocando - dicono gli operai di Lavoras - e ci chiediamo come mai le nostre pratiche (che oltretutto erano di semplice conferma di un sussidio del quale abbiamo già dimostrato, con tutta la documentazione, di avere diritto) siano ferme nell’ufficio. Lo sportello è praticamente sempre chiuso, ma dentro gli impiegati lavorano, pertanto ci chiediamo cosa facciano effettivamente negli orari d’ufficio».

La sede Inps di Ozieri ogni tanto annuncia la chiusura, sempre evitata da una strenua difesa dei cittadini e degli amministratori del vasto territorio di riferimento. Quello che non è chiaro è quale sia il carico di lavoro, che deve essere sicuramente rilevante dato che molte pratiche vengono evase con tempi lunghi.

Un altro esempio è stato nei mesi scorsi quelle della cassa integrazione dei lavoratori del trasporto scolastico, che solo pochi giorni fa hanno ricevuto la penultima tranche (manca ancora una piccola quota) dell’indennità dopo una lunghissima attesa. Stessa sorte che ora sta capitando agli operai di Lavoras, che, oltre a essere fermi da gennaio, da settembre non ricevono il sussidio spettante.

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