La Nuova Sardegna

Sassari

Stupro nel casolare due davanti al gup

di Luca Fiori
Stupro nel casolare due davanti al gup

La vittima aveva conosciuto uno degli imputati su facebook L’udienza il 16 marzo. Un accusato è irreperibile da mesi

20 novembre 2020
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SASSARI. Dall’amicizia su facebook all’invito trappola, finito con uno stupro all’interno di un casolare alla periferia di Codrongianos. Durante la violenza la vittima era stata fotografata e poi minacciata dall’uomo conosciuto sui social e del quale si era fidata e da un suo complice che aveva preso parte allo stupro.

Il prossimo 16 marzo il giudice dell’udienza preliminare Michele Contini deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata ieri dal pm Ermanno Cattaneo nei confronti di Redouane El Hani, marocchino di 33 anni, e del suo coetaneo e connazionale Mohamed Laaraj, entrambi difesi dall’avvocato Claudio Mastandrea.

L’accusa per entrambi è di violenza sessuale di gruppo. Il primo da qualche tempo si è trasferito in un paesino della provincia di Mantova, mentre il secondo si è reso irreperibile da mesi. «Se racconti questa storia a qualcuno – le avrebbero intimato i due presunti violentatori – mostriamo queste foto a tua figlia». Così per un po’ di tempi la vittima della violenza, una cinquantenne di un paese dell’Oristanese, terrorizzata da quelle parole, non aveva fatto parola con nessuno di quello che l’era accaduto durante l’ appuntamento, trasformatosi nel peggiore degli incubi. L’inchiesta era partita solo un paio d’anni dopo, quando i carabinieri della compagnia di Porto Torres avevano captato una frase della donna durante un’intercettazione legata a un’altra inchiesta per droga ed erano scattate le indagini. La donna era stata convocata in caserma e davanti ai carabinieri aveva raccontato tutto, spiegando – in lacrime – di non aver avuto la forza di presentare una denuncia. Di uno dei due uomini aveva fornito nome e cognome ai carabinieri, il secondo lo aveva riconosciuto da una foto. L’indagine era stata lunga e complessa, soprattutto perché uno dei presunti aguzzini si era reso da subito latitante e tutt’ora non si hanno sue notizie.

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