La Nuova Sardegna

Sassari

«Didattica inclusiva per i disabili»

«Didattica inclusiva per i disabili»

Angsa e Diversamente Odv: «Quella a distanza non garantisce la socializzazione»

24 novembre 2020
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SASSARI. Didattica inclusiva anche per gli studenti delle superiori con disabilità. Perché quella a distanza, in alcuni casi, non può garantire né apprendimento né socializzazione. A manifestare preoccupazione sono le associazioni Angsa Sassari, Angsa Sardegna (che raggruppano i genitori di alunni autistici) e Diversamente Odv. Che auspicano che «le istituzioni scolastiche possano sempre garantire una didattica inclusiva attraverso una personalizzazione dell’intervento educativo, in linea con quanto disposto nel Pei– dicono i presidenti delle tre associazioni Giovanna Tuffu, Speranza Ortu e Pierangelo Cappai –. Una personalizzazione che si può concretizzare anche nel costituire piccoli gruppi sia in presenza che attraverso la Dad, nei casi, ad esempio, di ragazzi ad alto funzionamento».

In questo modo «si assicurerebbe in maniera efficace il diritto allo studio e un po’ di serenità alle famiglie nel momento di emergenza che si sta vivendo». Perché «la riproposizione della Dad, da parte del governo, con l’aggravarsi della situazione pandemica, già non sempre agevole per gli alunni a sviluppo tipico, diventa ancora più complessa e talvolta impossibile per gli alunni con bisogni educativi speciali, specie quelli con grave disabilità intellettiva: molti di loro infatti non sono in grado di seguire le lezioni da casa se non adeguatamente supportati». E nelle famiglie si stanno rivivendo l’ isolamento e la solitudine già vissuti la scorsa primavera, quando sono state costrette ad affrontare da sole l’assistenza ai loro figli a causa della chiusura delle scuole.

Ora il Dpcm del 20 ottobre scorso ha conservato l’opportunità della didattica in presenza per gli alunni con disabilità e diverse scuole si sono attivate per consentire agli alunni più fragili di poter frequentare la scuola, spesso organizzati in piccoli gruppi o frequentando le attività di laboratorio. Però non tutto va bene: «Spesso i ragazzi disabili si ritrovano da soli in aula con l’insegnante mentre i compagni seguono le lezioni da casa». Perciò occorre evitare che ciò avvenga».

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