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Sassari, botte e minacce alla moglie: marito indagato

di Nadia Cossu
Sassari, botte e minacce alla moglie: marito indagato

Un 39enne nei guai: un giorno staccò la corrente perché lei anziché stirare guardava la tv

26 novembre 2020
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SASSARI. La molla della ribellione, quella che forse le ha consentito di liberarsi dalle sue più intime paure prima ancora che da quel marito violento, è scattata dopo un episodio in particolare. È stato il momento della svolta, della voglia di provare a essere ancora felice.

Lei guarda la tv, lui pretende che gli stiri subito una camicia. Lei risponde di no, non subito almeno, ma quando finirà il programma che sta seguendo alla televisione. Un rifiuto che, evidentemente, non poteva permettersi con suo marito che, per tutta risposta, stacca la luce. Lei reagisce e ricollega il contatore. E lui per la seconda volta lo mette fuori uso. Poi fa anche di più: spegne direttamente quello esterno, chiude a chiave lo sportellino e se ne va. La donna e la sua bambina rimangono in casa senza luce per tutto il giorno. È il culmine, la sensazione di aver toccato il fondo, l’ennesima umiliazione che in quel momento fa più male delle violenze subite per mesi.

È arrivato il momento di dire basta. La 38enne si arma di coraggio e si rivolge all’avvocato Simone Pisano, poi va dai carabinieri per presentare una denuncia. Il fascicolo dell’indagine finisce sulla scrivania del sostituto procuratore di Sassari Angelo Beccu che alcuni giorni fa ha chiuso le indagini nei confronti di un portotorrese di 39 anni. È codice rosso e a breve ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio.

Le accuse nei suoi confronti sono pesanti. Tra settembre del 2019 e luglio del 2020 (con picchi proprio nel periodo del primo lockdown) l’indagato avrebbe maltrattato la moglie «sottoponendola – scrive il pm nell’avviso di conclusione delle indagini – a ripetute violenze fisiche e psichiche». Atteggiamenti vessatori che spesso erano causati dalla gelosia che lui, come sottolinea l’accusa, «manifestava morbosamente accusando la moglie di intrattenere svariate relazioni extraconiugali e riprendendola per il proprio abbigliamento e le frequentazioni». Aggressioni verbali con offese e minacce del tipo: «O stai con me o con nessuno, sei una tr...» e altre analoghe espressioni.

Tra le varie condotte che il sostituto procuratore evidenzia figura anche quell’episodio che per la donna ha rappresentato la svolta: «Staccava per dispetto la corrente elettrica», riferendosi proprio al giorno in cui lasciò la donna e la figlia senza elettricità in casa.

Ma all’uomo è stato contestato anche altro: «Pretendeva insistentemente la consumazione di rapporti sessuali – è scritto nel 415 bis – e il compimento delle faccende domestiche. La percuoteva con calci e spintoni tanto da cagionarle ematomi, scagliava rabbiosamente oggetti e suppellettili, imponendo così in definitiva alla persona offesa un clima di costante subalternità e sopraffazione».

Un clima che a un certo punto – per il bene suo e soprattutto della piccola che purtroppo spesso era presente durante i maltrattamenti – ha deciso di interrompere con fermezza. Tanto che dopo la denuncia è stata anche avviata la causa per la separazione.

Nel frattempo il giudice, in quel frangente, aveva imposto all’indagato il divieto di avvicinamento alla moglie e alla casa coniugale. Troppo gravi le accuse a suo carico e le condotte che avrebbe messo in atto nei confronti della donna. Subito dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero bisognerà attendere la decisione del gip per un eventuale processo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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