La Nuova Sardegna

Sassari

Schiacciato dal tir senza controllo

di Luca Fiori
Schiacciato dal tir senza controllo

Gianni Pedde, 53 anni, ha rincorso il mezzo ma è rimasto incastrato tra la motrice e un rimorchio

29 novembre 2020
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SASSARI. Quando ha visto che l’autoarticolato dal quale era appena sceso si era messo improvvisamente in movimento, è corso verso la cabina per tentare di risalire a bordo e fermare quel bestione senza controllo, prima che si schiantasse contro un rimorchio in sosta, nel piazzale di manovra della zona industriale di Muros.

Gianni Pedde, camionista esperto di 53 anni, originario di Buddusò ma residente a Olbia, è riuscito a raggiungere il tir e ad aprire la portiera del mezzo pesante, ma proprio in quel momento, forse a causa di una leggera pendenza, l’autoarticolato ha preso maggiore velocità.

L’autotrasportatore è rimasto incastrato tra la pedana della motrice e la parte posteriore del rimorchio che aveva cercato di evitare e purtroppo non ha avuto scampo. L’uomo, sposato e padre di due figlie, è morto a causa delle profonde ferite riportate nell’impatto.

Era da poco passato mezzogiorno quando un operaio di una delle aziende della zona industriale tra Muros e Cargeghe, in località Campomela, ha notato il suo corpo incastrato tra i due mezzi pesanti.

L’allarme è stato dato immediatamente e sul posto sono arrivati in pochi minuti l’elisoccorso partito dalla base di Alghero, insieme a un’ambulanza del 118 e ai vigili del fuoco di Sassari. L’equipe sanitaria ha tentato le manovre di rianimazione e ha provato a suturare le ferite, ma per il camionista purtroppo non c’è stato niente da fare.

Nel piazzale antistante l’azienda edile “Inted” sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Ossi, insieme ai colleghi della compagnia di Sassari. I militari hanno informato dell’accaduto la procura della Repubblica di Sassari e il magistrato di turno, il sostituto procuratore Angelo Beccu, ha inviato sul posto anche gli ispettori dello Spresal, il servizio dell’Ats per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. È stata aperta un’inchiesta per ricostruire con esattezza in che modo si sia verificata la tragedia. L’ipotesi più probabile è che sia saltato il freno a mano e che il mezzo pesante per questo motivo si sia messo in movimento da solo.

Su disposizione della Procura l’autoarticolato, appartenente a una ditta del modenese per la quale lavorava Gianni Pedde, è stato messo sotto sequestro. I prossimi giorni verrà nominato un perito che dovrà stabilire se all’origine dell’incidente ci sia stato un problema meccanico o se si sia trattato invece di un errore umano. La Procura ha disposto anche il sequestro della salma. Il corpo di Gianni Pedde è stato trasportato a Sassari nell’istituto di Patologia forense dell’università e domani il magistrato titolare dell’inchiesta deciderà se disporre l’autopsia o restituire il corpo ai familiari.

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