La Nuova Sardegna

Sassari

tula 

Storie, leggende e Berlinguer nel libro di Francesco Squintu

OZIERI. Si intitola “Sedicimila ottocento cinquanta passi” il romanzo d’esordio di Francesco Squintu, collaboratore della Nuova Sardegna nato a Tula e cresciuto a Ozieri, che nella sua prima, e ci...

01 dicembre 2020
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OZIERI. Si intitola “Sedicimila ottocento cinquanta passi” il romanzo d’esordio di Francesco Squintu, collaboratore della Nuova Sardegna nato a Tula e cresciuto a Ozieri, che nella sua prima, e ci si augura non ultima, fatica letteraria regala al lettore uno spaccato della storia del suo territorio visto attraverso gli occhi e le esperienze del padre Gerolamo, maestro elementare e sino a pochi anni fa anch’egli corrispondente locale della Nuova. Non una biografia, non un romanzo tout court, “Sedicimila ottocento cinquanta passi” è una raccolta di ricordi, impressioni e storie, narrata con uno stile originale fatto di esperienze personali, “leggende” paesane ma anche pezzi di storia - le guerre, i moti del pane - visti attraverso la lente dello stesso autore, del babbo maestro, dei compaesani e dei bimbi della scuola elementare di Sa Sia dove Gerolamo Squintu insegnò negli anni ’60 e ‘70. Lo stile è distopico, caratterizzato da salti temporali che però non confondono il lettore: anzi, lo aiutano a inserire le varie vicende nel giusto contesto storico sebbene emergano volta per volta dal filone principale, che è quello dell’esperienza di vita e di lavoro del maestro che ogni giorno percorre quei sedicimila ottocento cinquanta passi per giungere nella piccola scuola di Sa Sia «per poter insegnare l’Abc della vita ai suoi quindici piccoli alunni di una pluriclasse».

Accanto al personaggio principale ruota un mondo di figure, tutte realmente esistite, che vanno dal piccolo Santino, alunno sveglio e con la manina sempre alzata per fare domande, che nella sua vita andò incontro a un triste destino, sino a un Enrico Berlinguer la cui presenza emerge vicina anche nel piccolo borgo di Tula durante i moti del pane. Il volume, edito da Gfs, è aperto dalla presentazione Giuseppe Meloni storico e docente universitario. (b.m.)

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