La Nuova Sardegna

Sassari

Lo stadio a un passo dalla gestione Torres

di Luigi Soriga
Lo stadio a un passo dalla gestione Torres

Via libera della giunta alla proposta di riqualificazione del presidente Sechi Ora la pratica va in Consiglio: 661mila euro per sistemare l’impianto sportivo

03 dicembre 2020
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SASSARI. La giunta ha appena dato il via libera e ora il futuro dello stadio comunale passerà al vaglio del Consiglio. La pratica approvata due giorni fa recitava così: «Proposta di riqualificazione dello stadio “Vanni Sanna” da parte della Asd Torres. Dichiarazione di pubblico interesse e assenso di massima per rilascio fideiussione comunale da parte del consiglio». Quindi l’affidamento ai privati dello stadio è sempre più vicino. Un accordo che potrebbe essere vantaggioso per entrambe le parti: da un lato Palazzo Ducale si libera dell’incombenza delle manutenzioni di una struttura sportiva molto onerosa. Dall’altro versante un imprenditore potrebbe rilanciare lo stadio secondo un’ottica differente, riqualificandolo e valorizzandolo anche in chiave economica.

La convenzione siglata tra Comune e privati seguirà la formula del «global service»: la Ads Torres si farà carico di tutti gli oneri di conduzione, per un periodo di 15 anni, rinnovabile di altri 5: interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura, del terreno di gioco principale e del campetto che dà su piazzale Segni, nonché di tutte le aree esterne, voltura e pagamento delle utenze e gli impianti tecnologici, idrici, elettrici e telefonici, il rispetto delle norme di sicurezza e antincendio, l’applicazione delle norme federali per le attività sportive e ogni altro onore che riguardi lo stadio e la sua organizzazione. Il gestore inoltre si impegna a riservare al Comune fino a un massimo di 20 giornate l’anno, compatibilmente con le esigenze delle attività sportive, per eventi da organizzare nell’impianto. E a garantirne l’utilizzo anche ad altre società sportive di calcio che dovessero farne richiesta, compatibilmente con i propri impegni di campionato e di allenamenti.

Il presidente della Torres Salvatore Sechi ha protocollato il progetto prima dell’estate. La sua è una grande scommessa, perché la spesa complessiva da mettere in campo è di 661.441 euro. Una cifra importante, da ammortizzare e convertire in profitti in 20 anni. La fase uno prevede l’impiego di 476.708 euro, tutti fondi della Torres, per la messa in sicurezza dello stadio, le manutenzioni urgenti e l’ottenimento dei certificati antincendio e agibilità.

«Questo è un aspetto fondamentale – spiega Sechi – legato alla capienza della struttura per la quale saranno investiti i 185mila euro della fase due. Noi abbiamo previsto un piano di graduale riapertura degli spalti (comprese le gradinate) che teoricamente potrebbero ospitare 7500 persone, ma che, per problemi strutturali mai affrontati negli anni, sono attualmente provvisti di un certificato di agibilità temporanea fino ad una capienza massima di 3908 persone. Ma l’obiettivo è salire almeno a 5000 spettatori». Sarà potenziato anche l’impianto di illuminazione, la videosorveglianza, e realizzata una copertura con pannelli fotovoltaici sulla tribuna. «Continamo di coinvolgere imprese locali, e imprenditori che abbiano a cuore il futuro della Torres. Ci sono molti investitori pronti a muoversi, ma che fino ad ora sono rimasti fermi per la lentezza delle procedure pubbliche, che prevedono bandi e gare. Quando lo stadio sarà nelle mani di un privato, tutto diventerà più semplice e snello».

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