La Nuova Sardegna

Sassari

“Gretas” non decolla «Il cantiere è nel caos»

di Giovanni Bua
“Gretas” non decolla «Il cantiere è nel caos»

I lavoratori denunciano: catena di comando saltata e i mezzi non arrivano L’assessora Lugliè: «Gli uffici vigileranno, ma è troppo presto per giudicare» 

05 dicembre 2020
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SASSARI. «Catena di comando indecifrabile, turnazioni e gestione dei riposi saltate, mancanza di mezzi per i servizi porta a porta, operai fermi in cantiere senza far nulla, e contro la loro volontà, per ore. E ancora: divise invernali mai arrivate, problemi nella pulizia degli spogliatoi e magazzini dell’attrezzatura per lo spazzamento vuoti, con buste, scope e palette che iniziano a mancare. E soprattutto nessun responsabile con cui confrontarsi per i lavoratori, che spesso si trovano davanti al più classico dei scaricabarile». Questa la situazione denunciata dai lavoratori durante uno dei numerosi incontri che si susseguono in questi giorni.

Sale di ora in ora la tensione nel cantiere “Gretas”, regolarmente consegnato il primo dicembre ma, denunciano i lavoratori, «ancora ben lontano dall’essere pienamente operativo». Il maxi appalto per la raccolta rifiuti (130 milioni per 6 anni) per il quale, è bene sottolinearlo, è previsto un periodo transitorio di sei mesi, sta infatti facendo in conti con una serie di problemi dentro il raggruppamento temporaneo di imprese che unisce Ambiente Italia (la joint venture tra Econord e Gesenu), la stessa Gesenu e la cesenate Formula Ambiente, che si è aggiudicata l’appalto. E questo sta avendo inevitabili contraccolpi su un servizio che già da mesi era ai minimi termini. E che ora, complice l’emergenza Covid che lo complica ulteriormente, è al limite del collasso.

A iniziare dalla situazione del parco mezzi, pessima, e dal lavaggio a caldo, che di fatto da mesi si fa a freddo, dei cassonetti. Ma anche dalla sospensione della pulizia delle caditoie (che il Comune ha sganciato da Gretas pubblicando in questi giorni un nuovo appalto), del taglio erba e della raccolta delle deiezioni canine. E dello spazzamento strade, ridisegnato, ma non ancora operativo. Anche perché dal lato Formula Ambiente, che se ne dovrebbe occupare, ci sono intoppi di natura tecnica per il contratto di nolo delle autospazzatrici, che non può iniziare prima del prossimo primo gennaio.

Pezzi di un puzzle ben lontano dall’andare a posto. Con un ordinario sempre più difficile da portare a casa a cui si aggiunge una tensione con i sindacati ben sopra il livello di guardia, con i rappresentanti dei lavoratori sul piede di guerra per lo “spacchettamento” dei dipendenti tra Ambiente Italia e Formula Ambiente (per ora parzialmente congelato, con il passaggio solo degli spazzini e non degli autisti) che finisce per impedire - è a critica dei sindacati - il cambio di mansione degli addetti, che rischierebbero di rimanere inchiodati negli stessi compiti, alcuni decisamente usuranti, per tutta la durata dell’appalto. Una partita complessa, con minaccia di sciopero sul tavolo da settimane, e i rappresentati dei lavoratori che puntano il dito anche contro l’amministrazione comunale, rea di non aver avuto alcun ruolo attivo (pur essendo stazione appaltante) nel mediare tra lavoratori e azienda.

«Il contratto – sottolinea l’assessora all’Ambiente Antonella Lugliè – è stato regolarmente firmato il 27 novembre, e l’appalto è stato consegnato come previsto il primo dicembre. C’è un periodo transitorio di sei mesi nel quale risolvere tutti i problemi che dovessero sorgere. E il momento non è certo dei più favorevoli per tutta una serie di partite decisamente complesse. Abbiamo comunque piena fiducia negli assegnatari. Gli indirizzi politici del capitolato sono chiari. E la struttura tecnica, come stazione appaltante, vigilerà sul suo rispetto. E sul fatto che, alla fine del periodo transitorio, tutto funzioni come deve».

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