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Sassari

Università di Sassari, Campus a San Lorenzo: via libera del Comune

di Giovanni Bua
Università di Sassari, Campus a San Lorenzo: via libera del Comune

Ultimi passi per la realizzazione della residenza studentesca targata Ersu. Il sindaco: «Ci turiamo il naso e votiamo per non perdere 20 milioni di fondi»

07 dicembre 2020
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SASSARI. Ultimi metri di un cammino chesi trascina da anni, che porterà alla costruzione del “mini campus” universitario di San Lorenzo. Nell’ultima seduta il consiglio comunale ha approvato lo schema di convenzione e la presa d’atto del progetto di fattibilità tecnico economica del progetto da 20 milioni, che prevede diecimila metri quadri di residenze e 280 studenti che troveranno posto in quattro torri da 5 piani con al centro una piazza verde ribassata, e dentro spazi studio, lavanderia/stireria biblioteca, sala polifunzionale, video, musica, spazio internet, sala giochi, portineria, uffici. Oltre che un’area circostante trattata a verde ed alberature, e attrezzata con campi da gioco e per lo sport, spazi gradonati per il ritrovo e tempo libero, percorsi ciclo-pedonali.

«Volevamo qualcosa di diverso – ha sottolineato il sindaco Campus – ma, per scelte che io giudico incomprensibili, sono già stati bruciati 20 dei 40 milioni che erano a disposizione per i campus universitari. Non possiamo rischiare di perdere anche questi e quindi ci dobbiamo accontentare, invece di un campus con tutti i servizi, di un mini campus con pochi servizi. Comunque utile per la residenzialità studentesca. Votiamo sì turandoci il naso insomma». Naso turato anche per Mariano Brianda: «In campagna elettorale ho promesso che gli studenti sarebbero stati dentro la città, a dare impluso all’economica, a viverla. Questo intervento, in una zona assolutamente slegata da tutto, va in direzione opposta. E ce ne rammarichiamo».

Ed effettivamente la storia del Campus Ersu è lunga e complessa e va avanti da oltre un decennio. Con il finanziamento europeo da 40 milioni per realizzare un campus universitario che era stato impegnato dall’Ersu per una nuova struttura da realizzare negli ex mulini Azzena, in via Predda Niedda poco prima del sottopasso di Santa Maria. Progetto bocciato in extremis da Palazzo Ducale e nuova manifestazione di interesse dell’Ersu, che arrivava anche questa volta all’ultimo metro (con l’individuazione di un’area a Piandanna) ma andava incontro a una nuova bocciatura.

Alla fine Ersu, Regione e Comune hanno deposto le armi e firmato un accordo con il quale hanno “spacchettato” il Campus in tre, e avviato il progetto della prima casa per studenti a San Lorenzo e di altri due (entrambi da 20 milioni per i quali esisterebbero dei finanziamenti indicati nel Patto per la Sardegna siglato dall’allora premier Renzi e dal presidente Pigliaru) nell’ex brefotrofio di via Sant’Anna, e nella caserma La Marmora in piazza Castello. Progetti di cui si sono perse da allora le tracce.

Resta il campus di San Lorenzo. Nell’area che si trova all’inizio della direttissima per Ittiri, proprio di fronte all’Orto botanico e al Polo bionaturalistico universitario di Piandanna, con il Comune che nel 2017 è dovuto intervenire con una variante urbanistica che raddoppiava di fatto la volumetria consentita. Dei 20 milioni di euro disponibili, 13 milioni e 650mila per i lavori veri e propri e il resto da spendere fra progettazione, esecuzione delle opere, direzione dei lavori, oneri di sicurezza e Iva. Di questi fondi 848mila euro sono serviti all’Ersu per acquistare dall’Università di Sassari il terreno di 26mila e 700 metri quadrati su cui sorgerà la residenza per studenti. Nel 2016 l’Ersu ha assegnato il servizio di progettazione della struttura alla Rossiprodi di Firenze, capogruppo di un raggruppamento di imprese, la “Cluster”, che ha curato la predisposizione del progetto che, concluso ora l’iter autorizzativo, dovrà passare per gli uffici regionali, che hanno seguito però passo passo il complesso iter senza rilevare incongruenze.

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