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Sassari

Alghero, ginepreto raso al suolo: scempio a Capo Caccia

Gianni Bazzoni
Alghero, ginepreto raso al suolo: scempio a Capo Caccia

Alghero, sigilli della Forestale nell’area davanti all’albergo venduto all’asta L’intervento sarebbe stato eseguito in assenza della Valutazione ambientale 

08 dicembre 2020
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SASSARI. Dal verde degli alberi con la loro storia naturale al marrone della terra. In poche ore lo scenario è cambiato: ginepri secolari sradicati a colpi di benna, strappati via dal luogo dove avevano trovato casa tanti anni fa, in un ambiente straordinario, di fronte alla baia di Capo Caccia. Nessuno è riuscito a fare niente per fermare preventivamente lo scempio, solo gli agenti del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale si sono precipitati quando - durante un servizio di controllo del territorio - si sono resi conto che in quell’oasi verde era avvenuta una trasformazione del territorio. In maniera aggressiva. Le indagini sono appena cominciate e l’inchiesta è in corso.

Il primo avvistamento lo hanno fatto gli agenti della Stazione Forestale di Alghero, nel corso di una attività di perlustrazione e di verifica nell’area che ricade nel perimetro del Parco di Porto Conte. E a Capo Caccia i Forestali hanno rilevato le tracce «di una imponente attività di trasformazione del territorio attuata in danno di un soprassuolo caratterizzato dalla presenza di ginepri secolari e numerosissime piante di pino». Un polmone verde fronte mare che ora non c’è più. E considerata la gravità degli interventi - soprattutto per evitare che le operazioni di disboscamento venissero portate avanti con ulteriori estreme conseguenze, il comandante dell’Ispettorato Forestale di Sassari, Giancarlo Muntoni, ha disposto l’immediato invio sul posto del Nipaf (il Nucleo investigativo di Polizia ambientale forestale) dell’Ispettorato di Sassari per attuare le procedure necessarie a interrompere le attività presenti nel cantiere. I rangers della Regione, giunti sul posto, hanno effettuato alcuni controlli nell’area e hanno appunto rilevato «il disboscamento totale effettuato su un bosco misto di ginepri e conifere eseguito su una porzione di circa un 6000 metri quadrati, in assenza di qualsiasi autorizzazione paesaggistica ed anche della Valutazione di incidenza ambientale (Vinca)».

Una valutazione ambientale che - nel caso specifico - si rende necessaria perché il bosco è ubicato in area qualificata come Sito di importanza comunitaria (Sic-Capo Caccia) e Parco regionale di Porto Conte. In queste aree, la Valutazione di incidenza ha la finalità di determinare gli effetti che un intervento simile può generare sul sito, tenuto conto degli obiettivi di conservazione. Solo a seguito delle verifiche, l’Autorità competente per la Valutazione di incidenza potrà dare il proprio accordo alla realizzazione della proposta, avendo valutato «con ragionevole certezza scientifica che le operazioni non pregiudicheranno l'integrità del sito».

A conclusione della prima fase di indagini e accertati i presunti abusi, gli agenti del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale, anche per scongiurare ulteriori danni al bosco, hanno messo sotto sequestro penale (si tratta di una iniziativa a carattere preventivo) le aree boschive interessate dai tagli, il legname già tagliato e gli strumenti utilizzati. E i responsabili verranno denunciati all’autorità giudiziaria per violazioni penalmente rilevanti in materia paesaggistico-ambientale (Art. 181, comma 1, D.lgs n. 42/2004).

Dismesso nel 2013 in seguito al fallimento della Capo Caccia Resort Srl, messo in vendita dal 2015 dal Tribunale di Sassari, l'albergo è stato acquistato all’asta (dopo sei tentativi a vuoto) nel 2019 per quasi 3 milioni e 200mila euro da una cordata capeggiata da Francesco Biasion, uno dei proprietari del Condominio Eurotel Capocaccia.

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