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Sassari

Spaccio di marijuana 

Suocero e genero davanti al gup, il pm chiede sette anni di carcere

di Nadia Cossu
Suocero e genero davanti al gup, il pm chiede sette anni di carcere

SASSARI. È stato discusso davanti al giudice Giuseppe Grotteria il rito abbreviato per due sassaresi di 54 e 30 anni (suocero e genero) che erano stati arrestati dai carabinieri lo scorso ottobre con...

08 dicembre 2020
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SASSARI. È stato discusso davanti al giudice Giuseppe Grotteria il rito abbreviato per due sassaresi di 54 e 30 anni (suocero e genero) che erano stati arrestati dai carabinieri lo scorso ottobre con l’accusa di spaccio di marijuana. Droga che secondo l’accusa i due avrebbero venduto nelle loro abitazioni nelle campagne di Sassari, in località Giagumona.

Il pubblico ministero al termine della discussione ha chiesto per il 54enne una condanna a quattro anni e tre mesi di reclusione e trentamila euro di multa, per il genero tre anni e due mesi, più ottomila euro di multa. L’avvocato Antonio Secci, che difende entrambi gli imputati, ha evidenziato nella sua arringa che la marijuana, in parte persino acquistata in negozi autorizzati alla vendita, era detenuta per uso personale e che dalle indagini non erano emersi riscontri oggettivi all’attività di spaccio. L’udienza è stata rinviata a gennaio per eventuali repliche e per la sentenza.

I carabinieri erano andati a casa del 30enne (che con la compagna abita al piano di sopra nella stessa villetta dove risiedono i suoceri) perché sarebbero venuti a sapere che in casa del giovane avrebbero potuto trovare un’arma clandestina e della droga. La perquisizione era stata eseguita dai militari della stazione di Sedini e del nucleo radiomobile di Valledoria, che seguendo un’indagine sullo spaccio di droga nella zona del basso Coghinas e dell’Anglona, erano arrivati fino all’agro di Sassari.

Durante gli appostamenti pare avessero notato un andirivieni di persone nelle case dei due arrestati. Avevano fatto irruzione ed erano riusciti a trovare a casa di uno dei due tre etti di marijuana e in quella dell’altro mezzo chilo della stessa sostanza, oltre a centinaia di euro (circa seicento) in contanti e materiale per la coltivazione e il confezionamento della droga. I due erano stati mandati agli arresti domiciliari, in seguito per uno era stato disposto l’obbligo di dimora.

Durante i frequenti servizi di contrasto e repressione dei reati in materia di stupefacenti organizzati dalla compagnia di Valledoria, era emerso come fossero sempre più numerosi i giovani consumatori, provenienti da Sassari, trovati in possesso di marijuana. Effettuando a ritroso il “percorso” dello stupefacente i carabinieri guidati dal capitano Sergio Pagliettini, sono arrivati fino alla zona di “Giagumona”, dove una soffiata iniziale e quei strani movimenti notati durante gli appostamenti – e legati per l’accusa alla compravendita di stupefacenti – avevano indotto i militari a intervenire. Secondo gli inquirenti la marijuana rinvenuta, con ogni probabilità, era stata coltivata “a km zero” in un campo poco distante dalle abitazioni dei due, sul quale i carabinieri ritenevano esistesse una piccola piantagione a gestione familiare. La perquisizione in un’altra abitazione vicina aveva però dato esito negativo.

A gennaio è attesa la decisione del gup.

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