La Nuova Sardegna

Sassari

Ai genitori: «Vi strozzo». Condannato a Sassari

Ai genitori: «Vi strozzo». Condannato a Sassari

Maltrattamenti, minacce di morte e richieste di denaro. Un anno e 4 mesi di reclusione a un 34enne

11 dicembre 2020
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SASSARI. Continue violenze fisiche e psichiche ai genitori e minacce di morte del tipo: «Vi strozzo, vi ammazzo tutti e due». E poi umiliazioni e pesanti offese. Un 34enne di un paese dell’hinterland di Sassari, a processo con giudizio immediato per maltrattamenti, è stato condannato ieri dal giudice Giulia Tronci a un anno e quattro mesi di reclusione. L’uomo si trova già in carcere perché per quei fatti era stato arrestato lo scorso gennaio.

Un padre e una madre disperati, costretti a un certo punto a denunciare quel figlio così problematico e violento al quale anni prima era stata diagnosticata una forma di schizofrenia. Parzialmente gestibile con i farmaci finché il 34enne non ha deciso di interrompere la terapia. La forza di due genitori, di fronte a un figlio in preda a continui scatti d’ira, non può durare per sempre e infatti un giorno sono stati costretti a chiamare i carabinieri.

Il clima familiare era diventato insostenibile tanto che i due coniugi, per paura che il giovane potesse far loro del male, si chiudevano a chiave nella stanza da letto durante la notte. Il giorno successivo l’incubo ricominciava, le richieste di denaro diventavano sempre più frequenti e spesso erano accompagnate da percosse e umiliazioni di ogni genere. Era anche successo che il 34enne avesse portato via i telefoni ai genitori per impedire che chiamassero le forze dell’ordine. E tra urla e insulti aveva in più occasioni rovesciato suppellettili e danneggiato gli arredi.

Ma quel figlio aveva dei problemi, un fatto innegabile. E per questo motivo è stato sottoposto a perizia psichiatrica, così come disposto dal giudice e richiesto dal suo avvocato difensore Roberto Uzzau. La specialista che ha esaminato il caso ha stabilito che la capacità di intendere e volere dell’imputato al momento dei fatti contestati era “grandemente scemata”.

Ieri mattina, al termine della discussione, il pubblico ministero ha chiesto la condanna del 34enne a due anni di reclusione. L’avvocato Uzzau ha evidenziato i tratti della personalità del suo assistito e ha sollecitato che venisse esclusa l’aggravante della recidiva. Il giudice ha accolto la richiesta e ha condannato l’uomo a un anno e 4 mesi disponendo che al termine della detenzione venga preso in carico da una struttura per essere curato. (na.co.)

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