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Sassari

Sassari, nove idee per rilanciare il centro

di Giovanni Bua
Sassari, nove idee per rilanciare il centro

Ultimi passi per il lungo cammino degli Iti. I progetti, frutto di mesi di copartecipazione, sono pronti

12 dicembre 2020
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SASSARI. Teatro dialettale e internet delle cose, app e spazi di coworking, marketing internazionale e artigianato, arte, cultura, storia. E, più di tutto, partecipazione. Sono nove i progetti in campo per ridare vigore al cuore malato della città: il centro storico. Arrivati agli ultimi passi dopo un lungo cammino. Fatto all’interno degli investimenti territoriali integrati (lo strumento a supporto dell’attuazione dell’Agenda Urbana Ue 2014-2020), dedicati al “ricentramento” della città murata. E declinati in un articolato percorso in quattro fasi: mappatura dei bisogni, creazione di partnership tra pubblico, enti del terzo settore e privati, “call to Action” con la selezione delle idee più innovative e di impatto. E infine i Living lab, dove i bisogni e le sfide emerse nelle fasi precedenti hanno trovato soluzione. Grazie a un processo di sperimentazione “aperto” che ha coinvolto i cittadini, l’amministrazione comunale, l’università e le imprese. Un processo virtuoso che ora si prepara a diventare pienamente operativo, e a calarsi nella realtà del cuore antico della città, per dare una importante scossa.

Il primo progetto è “App centro storico”, presentata dal CCn “Il Corso”: un’applicazione (in 5 lingue), pensata come un social network interattivo, affiancata dalla realizzazione di tre percorsi virtuali e fisici. (Candelieri, botteghe storiche, locali tipici), dall’installazione di totem interattivi touch screen e dallo sviluppo di una strategia di marketing territoriale e internazionale. Il secondo è “A digital nomad town” realizzato da Roberto Oronti in partnership con Habitat. Prevede la creazione di una struttura di residenza e co-working che attiri lavoratori digitali che, per le caratteristiche proprie della loro attività, non hanno necessità di essere fisicamente vicino ai fruitori dei servizi erogati.

Il terzo progetto è “I-Tattari” e prevede la realizzazione di un ambiente di innovazione aperta e di aggregazione per co-creare, sperimentare e promuovere delle soluzioni innovative e diffondere competenze digitali. Poi “Maker Labss”, proposto dalla Sacerlab, che intende promuovere e diffondere la cultura digitale e dell’Internet delle cose (IoT), nonché del mondo Makers, attraverso la realizzazione di specifici corsi di formazione su alfabetizzazione digitale, modellazione e stampa 3D, utilizzo della robotica e artigianato digitale. E ancora “Wow factory” di Paola Mulas e Francesca Arras in partership con il Conservatorio Canepa, la coop L’Aquilone, Kiber Teatro, S’Ala, gli Amici dei musei d’Abruzzo e il Fablab. La proposta è di coinvolgere i ragazzi in una project room dedicata alla scoperta ed esposizione di progetti contemporanei di arte, design, architettura, spazi urbani, musica, teatro, danza.

Il sesto progetto è “Una piattaforma digitale per la cultura” proposto da Alberto Lubino e Compagnia Teatro Sassari. La piattaforma digitale fornirà informazioni sugli eventi del centro storico e servizi come prenotazioni online, crowdfunding e sistemi di raccolta di idee per avviare iniziative di progettazione che partano dai cittadini stessi. E ancora “Porte e quartieri”, un festival di teatro urbano dialettale proposto da Enrico Fancellu: un evento culturale annuale, dal forte richiamo all’identità locale, ma che deve ambire a diventare manifestazione di portata nazionale e internazionale, incentrato sull’allestimento di pièce teatrali, in vernacolo sassarese, rappresentative dei momenti storici più significativi che hanno caratterizzato l’evoluzione urbana dell’antica Città murata.

E poi “Ricreazione urbana”: la realizzazione di una banca dati cittadina con contenuti di carattere storico, artistico, architettonico, ma anche di pubblica utilità, con lo sviluppo di una App e la realizzazione di contenuti multimediali (immagini, video, interviste, giochi e altro) che costituiscano materiale per la strutturazione di percorsi di comunicazione e itinerari urbani tematici.

E infine “Urb Act” di Luciano Idda, insieme a Snap e Hedra studio, che vuole creare uno studio di progettazione architettonica e di architettura digitale che metta assieme più figure professionali per offrire servizi rivolti all’innovazione tecnologica e all’uso di nuove tecniche di progettazione, pianificazione economica e realizzazione del prodotto.

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