La Nuova Sardegna

Sassari

Satta aveva 38 anni, il suo cuore si è fermato improvvisamente

di Luigi Soriga
Elio Satta all'Agentiera (foto profilo fb Le ragazze terribili)
Elio Satta all'Agentiera (foto profilo fb Le ragazze terribili)

SASSARI. Elio Satta aveva sempre l’aria di essere finito sul palco per caso, di non sapere nemmeno lui perché fosse davanti al microfono e ci fosse tanta gente, di fronte a fissarlo. Spettinato, con...

13 dicembre 2020
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SASSARI. Elio Satta aveva sempre l’aria di essere finito sul palco per caso, di non sapere nemmeno lui perché fosse davanti al microfono e ci fosse tanta gente, di fronte a fissarlo. Spettinato, con la barbetta un po’ incolta, in bermuda. Ci giocava da dio su questo suo essere sempre un po’ fuori posto. Era il timido catapultato al centro dell’attenzione. E in fondo era la pura verità, perché era un ossimoro vivente: schivo e teatrale, riservato e istrionico, umilissimo e talentuosissimo. Al festival dell’Argentiera del 2011 Paolo Fresu avrebbe dovuto accompagnare il suo reading. Ma sono stati cinque minuti senza sottofondo, della tromba nemmeno mezza nota. Fresu l’aveva poggiata in terra, perché si era sganasciato dalle risate. È morto ieri d’infarto, improvvisamente, a 38 anni, lasciando tutti increduli. Era nato a Porto Torres, ma poi ha sempre vissuto a Sassari. Non era cardiopatico, non aveva problemi di salute, da poco aveva perso qualche chilo ed era insolitamente slanciato, o quasi. Giocava spesso a calcetto, anche se con scarsissimi risultati, come amava sottolineare lui stesso. Aveva semplicemente accusato un dolore al braccio, non gli passava nemmeno con il Voltaren. È andato dal suo medico, e si è accasciato nella sala d’aspetto. Il medico ha provato a rianimarlo per 40 minuti, ma l’infarto non gli ha dato scampo. Il fatto è che la sfortuna non fa sconti, nonostante con Elio avesse un grosso debito. Aveva perso suo padre Paolo quando era bambino. Una morte improvvisa anche questa, un incidente sul lavoro al petrolchimico di Porto Torres. Poi con la madre si è trasferito a Sassari, e qui ha sempre vissuto. Elio Satta ha fatto tutti i lavori, dal portapizze alla guardia giurata. Anche se lui preferiva definirsi vigilantes, che fa più figo, tipo ispettore Callaghan. E i suoi mestieri sono sempre stati il pane dei suoi racconti, con incursioni autobiografiche dove si prendeva allegramente per il culo. Il palco era la sua medicina contro la timidezza. E lui ha attraversato tutto: musica, cinema, scrittura, prove d’attore, tv. Agli esordi di Telegì, tv sperimentale fatta di giovani, con Fry Apocaloso per strada facevano interviste demenziali nella trasmissione “Preti in mano”. Col gruppo alternativo Lanalosgia cantava ai festival sassaresi, nel 2018 aveva composto la canzone “La marmellata innamorata” per lo Zecchino D’Oro. Ma la notorietà arrivò con Flavio Soriga e il collettivo Scrittori da palco una compagnia di giro che andava nei festival letterari dell’ I’isola a leggere racconti divertenti. Si legge nella pagina Fb Sulla terra Leggeri: «È morto Elio Satta, uno degli esseri umani più geniali, gentili, ironici, spiazzanti, buoni e generosi che si potessero incontrare su questa terra».

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