La Nuova Sardegna

Sassari

«Valle sott’acqua, colpa di tutti»

di Giovanni Bua
«Valle sott’acqua, colpa di tutti»

Il presidente del consorzio Stangoni: «Per mettere mano ai canali serve un tavolo con Enti e privati»

15 dicembre 2020
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VALLEDORIA. Acqua alta nella bassa valle del Coghinas, con i consorziati che lamentano gravi danni causati prima dalle violente piogge settembrine e ora dalle precipitazioni di novembre e dicembre.

A finire nel mirino la rete dei 22 chilometri dei canali di scolo gestiti dal Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, che teoricamente dovrebbe mettere al riparo il comparto orticolo da precipitazioni che, è bene sottolineare, raramente sono state così violente. Ma che, è l’accusa messa nero su bianco da Copagri, avrebbe ha fatto clamorosamente cilecca.

«Nella piana di Valledoria – attaccano il presidente e il vicepresidente della confederazione Paolo Ninniri e Tore Piana – il carciofo spinoso dop ha subito danni gravissimi. E nella piana di Chilivani la situazione è la stessa, con gravi danni per gli agricoltori. Questo, come dimostrano le perizie allegate a due richieste di risarcimento danni, è causato dalla scarsa pulizia dei canali, con i lavori iniziati in forte ritardo e di fatto inutili. Con il Consorzio che ora si espone a richieste di risarcimento milionarie da parte degli associati».

Il problema è che il Consorzio la manutenzione della rete l’ha fatta: «Per la prima volta da 5 anni – tuona il neo presidente Toni Stangoni, insediato a febbraio – e in alcuni tratti da 10. Le fortissime precipitazioni di questo periodo sono un evento straordinario che ci ha visto subito in prima linea a stretto contatto con amministrazioni comunali e con tutti gli altri enti e privati che hanno competenza – spiega il presidente –. Chiaramente le forti piogge hanno messo a dura prova la rete di scolo. Che ha tenuto per il lavoro di manutenzione e prevenzione: in meno di sei mesi abbamo pulito circa 17.5 km di canali nella Bassa Valle del Coghinas su un totale di 22,5».

Lavoro però in parte vanificato dal fatto che i reticoli idrografici minori non contengono solo i canali del Consorzio: «Ci sono altri enti e privati che hanno la competenza – spiega Stangoni –. Comuni, i due grossi canali che costeggiano la Valledoria-Santa Teresa che sono di competenza provinciale, alcune competenze del Genio Civile, su cui noi abbiamo la delega ma senza la gestione diretta dei fondi. «Si accertino allora eventuali negligenze affinché i consorziati danneggiati vengano risarciti direttamente da chi ha sbagliato e non dalle assicurazioni del Consorzio che sono pagate da tutti – attacca il consigliere delegato Michele Pigliaru – e si spieghi anche perché i lavori di pulizia non sono stati fatti a luglio, prima che arrivassero le piogge». «Ci siamo insediati con bilancio di previsione già approvato – replica Stangoni – e senza la possibilità di “muovere” i fondi. Mi sembra ingeneroso scaricarci responsabilità decennali. E comunque, nei casi in cui sia provata la responsabilità del consorzio, c’è una apposita assicurazione che provvederà a risarcire».

Batti e ribatti che dà bene idea del clima rovente che si respira tra gli associati di una “macchina” che copre 18mila ettari di territorio, dalla Bassa Valle a Ozieri e Perfugas arrivando agli acquedotti rurali di Giave. E che paga problemi antichi e stratificati, che per essere risolti avrebbero bisogno di interventi milionari, per allargare strettoie, rimuovere ponticelli, rettificare il corso dei fiumi, risolvere problemi legati allo scarico dei depuratori. E che avrebbe bisogno anche dell’aiuto dei coltivatori nel ritrovare un po’ dell’antica sapienza contadina che sapeva mettersi al riparo dall’acqua alta con scoli e canali secondari ora cannibalizzati dalle colture intensive. «Noi abbiamo pronte schede per 39 milioni – spiega Stangoni – e vogliamo aprire un tavolo con Comuni, Provincia, Genio, Abbanoa. Per studiare interventi risolutivi, chiedere i finanziamenti ed essere capofila dei lavori. Il consorzio è i suoi consorziati. E farci la guerra tra noi a poco serve. È invece arrivato il momento di trovare, insieme, le migliori soluzioni».

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