La Nuova Sardegna

Sassari

«Nessuno ci caccia, siamo maggioranza»

di Luigi Soriga
«Nessuno ci caccia, siamo maggioranza»

I consiglieri di Sardegna Civica e Serra rispondono al sindaco: «L’alleanza con M5S viola le basi del progetto civico»

23 dicembre 2020
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SASSARI. Marco Manca, “ha abbandonato il gruppo”. E poi lo stesso messaggio nella chat di maggioranza per Sofia De Martis, Pietro Demurtas, Massimo Rizzu, Giancarlo Serra. Non è un buon segno: soprattutto se l’abbandono del gruppo non è una scelta voluta, ma il ban è calato dall’alto, dall’amministratore in persona. Quello che succede nel display degli smartphone, accade anche nei banchi di Palazzo Ducale. L’administrator, cioè il Nanni Campus, ha estromesso dalla maggioranza i 5 consiglieri del gruppo Sardegna Civica, e un giorno dopo li ha “epurati” dalla chat. Anche se loro dicono: «Un sindaco non ha la facoltà di “cacciarci” dalla maggioranza. E infatti noi ne facciamo sempre parte. La facoltà di uscire semmai è demandata ai singoli consiglieri dal regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, perché siamo stati votati dai cittadini, che hanno premiato il Progetto Civico, nel quale crediamo ancora e vogliamo portare avanti». E aggiungono: «Non pensiamo di aver tradito né il programma e né la città, e gli atti, tutte le pratiche votate, l’ottimo rapporto di collaborazione con gli assessori e con gli altri consiglieri del gruppo, sono la prova della nostra correttezza. Non abbiamo mai chiesto poltrone, benché fosse legittimo essere rappresentati in giunta, essendo la nostra lista la più votata della coalizione con il maggior numero di consiglieri eletti. L’unica cosa che abbiamo preteso è un maggiore coinvolgimento». A parlare in maniera più schietta, su questo punto, è Giancarlo Serra del gruppo misto. Dice: «A me non va bene andare in aula e alzare la mano per ratificare una decisione presa solo dal sindaco. Non mi va di fare il signorsì senza prima aver discusso insieme sulla linea da seguire. Le riunioni di maggioranza servono a questo, e dovrebbero essere convocate almeno prima di ogni Consiglio, in modo da non andare alla cieca a votare una pratica. Non accetto che sia una sola persona, cioè Nanni Campus, a dirmi cosa devo o non devo fare: io pretendo il confronto e il ragionamento». Visto che questa dialettica interna era inesistente, con due o tre riunioni di maggioranza convocate dall’inizio del mandato, con il capogruppo Alivesi evidentemente in difficoltà nel far interagire le varie anime della coalizione, i 5 consiglieri insoddisfatti si sono scissi dal monogruppo voluto dal sindaco con un ritorno alle radici elettorali, cioè alla lista Sardegna Civica. Campus non l’ha presa benissimo: questa istanza di indipendenza sfilacciava l’immagine monolitica, e poi dietro la lista “ribelle” c’è la figura di Franco Cuccureddu, o meglio l’aggravante Cuccureddu, con il quale i rapporti sono decisamente freddi. Dopo due intemperanze, perciò, è scattato il cartellino rosso. La prima era una mozione presentata dall’opposizione, cioè da Mariolino Andria. Niente riunione pre consiglio, molti in maggioranza non avevano capito molto della proposta di Andria, e al momento di votare c’è imbarazzo. Il conto delle mani alzate viene fatto due volte, alla fine i cinque consiglieri appoggiano la mozione. Circoletto rosso nel personalissimo cartellino di Campus. Poi è la volta della seconda pratica: Carla Fundoni del Pd chiede al sindaco di intervenire sulla carenza di pediatri in città in quanto responsabile della salute pubblica. Lui rimbalza la competenza sui pediatri alla Regione e all’Ats, e la mozione del Pd viene bocciata. Ma Demurtas, medico, e anche gli altri consiglieri non se la sentono di fare pollice verso, e allora escono dall’aula e non partecipano al voto. Altro circoletto rosso e scatta l’espulsione.

E al loro posto entra in squadra il Movimento Cinque Stelle. E qui, anche tutta la diplomazia di Massimo Rizzu tentenna. Perché, dicono i consiglieri, il mantra del progetto Civico era categorico: mai con i partiti. «Con l’ingresso dei Cinque Stelle vien meno la base di tutti gli accordi, qual paletto ribadito in maniera drastica dal sindaco Campus». Serra, ancora una volta, rincara la dose: «Sono allibito da questa scelta. Non ho mai visto un presidente del Consiglio durante il suo incarico passare in maggioranza. Murru ora dice di metterci la faccia, prima però per tenersi la poltrona ci metteva sopra qualcos’altro. Chiederemo pareri, ci rivolgeremo anche al Prefetto per capire se può rivestire ancora il suo ruolo».

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