Il Pd: «Campus pensi al futuro»
di Giovanni Bua
I Dem replicano al sindaco: «Basta scuse». Nicola Sanna: «Sul Palazzetto ha detto tante falsità»
03 gennaio 2021
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SASSARI. Partito democratico al contrattacco dopo gli auguri di fine anno al vetriolo del sindaco Campus, che ha stilato un lungo elenco di “guai” lasciati in eredità dalla precedente gestione amministrativa a suo dire «dissennata»: dal Palazzetto al centro intermodale, passando per metrotranvia, spazi culturali, piano periferie e norme attuative del Puc. «Una teatrale performance da grande illusionista – replicano i componenti del gruppo Dem in consiglio comunale per bocca del capogruppo Giuseppe Masala – un atteggiamento teatrale, teso ad amplificare e spettacolarizzare presunti errori amministrativi del passato, finalizzato a nascondere l'assenza di una propria visione di città e programmazione. Racconta, ancora una volta senza contraddittorio, di essere impegnato a correggere dettagli progettuali e a colmare ritardi, quando invece non ha l’onestà intellettuale di riconoscere di aver trovato una eredità amministrativa colma di attività già avviate, finanziamenti e progetti da portare avanti. Dia dimostrazione di avere la capacità di concretizzare questa eredità dandole corpo e gambe, non dovrebbe essergli difficile poiché sarebbe sufficiente riaffermare quel valore politico chiamato “continuità amministrativa”. Cerchi di avviare un dialogo sereno coinvolgendo non solo la sua maggioranza, che ha già dato segni di insofferenza, ma il Consiglio tutto e la Città a partire dalle sue componenti economiche e sociali».
E in campo scende anche uno dei principali bersagli degli attacchi natalizi del primo cittadino, il suo predecessore Nicola Sanna, che dicendosi pronto a replicare punto per punto sui rilievi di Campus, inizia dal Palazzetto: «Il progetto è stato redatto con il criterio funzionale e modulare, dando priorità alle norme di sicurezza di modo che, all’arrivo di nuove risorse, si potesse procedere con ulteriori stati di avanzamento. La possibilità di far realizzare dai privati un’opera da 10 milioni è stata resa nota alla città ma chi ha i piedi bene piantati per terra, come ad esempio il presidente della Dinamo cui devo dare atto di aver affrontato il problema, ha fatto bene i suoi conti e si è reso conto che, al massimo, può farsi carico della gestione della struttura e non anche della rata annua del mutuo. Sono ben felice dei 6 milioni di euro provenienti dalle casse regionali, ma ciò non è avvenuto per merito suo, ma perché la Regione ha definanziato altre opere pubbliche di altri comuni sardi i quali non davano garanzie di spenderli nel tempo stabilito, e grazie al nostro progetto preliminare da 10 milioni e l’avvio dei lavori per i 4, è stato possibile recuperare i 6. Se il sindaco Campus avesse letto la normativa, avrebbe ben potuto far finanziare i 6 milioni di euro mancanti. La legge consente infatti di unire risorse pubbliche e private per i project financing, ma evidentemente questi fantomatici privati non ci sono, come non c’erano 3 anni fa».
E in campo scende anche uno dei principali bersagli degli attacchi natalizi del primo cittadino, il suo predecessore Nicola Sanna, che dicendosi pronto a replicare punto per punto sui rilievi di Campus, inizia dal Palazzetto: «Il progetto è stato redatto con il criterio funzionale e modulare, dando priorità alle norme di sicurezza di modo che, all’arrivo di nuove risorse, si potesse procedere con ulteriori stati di avanzamento. La possibilità di far realizzare dai privati un’opera da 10 milioni è stata resa nota alla città ma chi ha i piedi bene piantati per terra, come ad esempio il presidente della Dinamo cui devo dare atto di aver affrontato il problema, ha fatto bene i suoi conti e si è reso conto che, al massimo, può farsi carico della gestione della struttura e non anche della rata annua del mutuo. Sono ben felice dei 6 milioni di euro provenienti dalle casse regionali, ma ciò non è avvenuto per merito suo, ma perché la Regione ha definanziato altre opere pubbliche di altri comuni sardi i quali non davano garanzie di spenderli nel tempo stabilito, e grazie al nostro progetto preliminare da 10 milioni e l’avvio dei lavori per i 4, è stato possibile recuperare i 6. Se il sindaco Campus avesse letto la normativa, avrebbe ben potuto far finanziare i 6 milioni di euro mancanti. La legge consente infatti di unire risorse pubbliche e private per i project financing, ma evidentemente questi fantomatici privati non ci sono, come non c’erano 3 anni fa».