La Nuova Sardegna

Sassari

San Gavino, muraglione ripulito

di Gavino Masia
San Gavino, muraglione ripulito

Con un intervento quasi chirurgico il Comune ha fatto bonificare la struttura davanti alla Basilica

03 gennaio 2021
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PORTO TORRES. Nelle ultime giornate dell’anno 2020 l’amministrazione comunale ha programmato un intervento per cominciare a preservare uno dei monumenti storici e affettivi che fa parte del compendio monumentale di Monte Agellu. Grazie al provvedimento del dirigente comunale Massimo Ledda, infatti, gli operatori della società in house Multiservizi hanno provveduto all’eliminazione della vegetazione spontanea che costantemente cresce tra i blocchi in calcare e trachite del muraglione di San Gavino. L’operazione è stata eseguita con grande cautela, nel rispetto delle indicazioni della Soprintendenza ai Beni monumentali, recidendo gli infestanti ed evitando di tirare le radici per non compromettere l'integrità del muro.

La struttura costruita nella prima metà dell’Ottocento, secondo gli ultimi studi degli esperti, ha rappresentato da sempre un simbolo cittadino e in modo particolare per gli abitanti che vivevano nello storico rione di San Gavino. La parte iniziale del muraglione era anche stata seriamente danneggiata qualche anno fa da un’auto che era andata a sbattere con la parte anteriore alle 5 di mattina. Dopo alcuni mesi, quando cioè l’assicurazione aveva quantificato in oltre 8mila euro i danni, erano intervenuti gli operai specializzati della ditta Sini di Sassari a ripristinare in pochi giorni la parte iniziale del muraglione. Nella parte interna davanti alla piazza Santi Martiri Turritani era stato applicato dell’intonaco a base di calce, in modo da armonizzare quella parte con il resto della struttura muraria. Alla fine dell’anno pari il Comune ha invece deciso l’eliminazione delle erbacce infestanti dal muraglione, come primo passo verso una ulteriore valorizzazione della struttura che fa da raccordo con la basilica di San Gavino. «L’intervento va ben oltre il ripristino del decoro urbano – conferma l’assessora ai Beni archeologici Maria Bastiana Cocco –, ma è parte integrante degli intenti programmatici sulla valorizzazione del patrimonio storico monumentale della città, anche in considerazione dell’importanza dei reperti archeologici inglobati nel muraglione che sono stati in passato segnalati scientificamente dall'epigrafista Giuseppe Piras».

Si tratta di elementi architettonici che verranno estratti, aggiunge l’assessora, sostituiti e restaurati. «Per essere poi restituiti alla comunità turritana per far parte integrante del nuovo polo museale, che l'amministrazione (seguendo il piano strategico sui Beni culturali presentato in campagna elettorale e nella redazione del quale Piras ha avuto un ruolo determinante) auspica possa sorgere all'interno del complesso di San Gavino in accordo con parrocchia, Curia e Soprintendenza».

La precedente amministrazione, dopo aver ascoltato i suggerimenti delle due Soprintendenze e dei tecnici, aveva stimato in 300mila euro la somma necessaria per il ripristino completo del paramento murario e la corretta regimentazione delle acque. riuscendo ad inserire il muraglione nelle schede presentate alla Rete metropolitana.

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