La Nuova Sardegna

Sassari

In Ferrari con la droga, 21 dal gup

di Nadia Cossu
In Ferrari con la droga, 21 dal gup

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di un gruppo di spacciatori di cocaina, eroina e marijuana

10 gennaio 2021
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SASSARI. L’operazione “Joker” che due anni fa aveva portato a un’ondata di arresti da parte dei carabinieri di Ozieri approda la prossima settimana davanti al gup di Sassari Carmela Rita Serra che all’esito dell’udienza preliminare deciderà sul rinvio a giudizio chiesto dalla Procura per 21 persone accusate di spaccio di cocaina, marijuana e eroina.

«A Ozieri gli piace la botta». Così due degli imputati commentavano i “gusti” dei concittadini in tema di droga. A voler intendere che la cocaina doveva essere in grado di procurare a chi la assumeva uno stato fortissimo di euforia. E per raggiungere l’obiettivo erano evidentemente disposti a tutto, anche a tagliare la coca con la caffeina, creando una miscela «deleteria» per usare le parole degli inquirenti. Per questo motivo tra i reati contestati figura anche l’adulterazione della sostanza stupefacente.

L’operazione “Joker” (il nome deriva dal fatto che inizialmente gli indagati si riunivano in una sala giochi) era stata condotta dai carabinieri della compagnia di Ozieri in collaborazione con personale dei reparti del nucleo cinofili di Abbasanta e del 10° nucleo elicotteri carabinieri di Olbia. Un’attività di indagine complessa, durata circa tredici mesi, al termine della quale dieci persone erano finite in carcere, cinque ai domiciliari, due sottoposte a obbligo di dimora e altre quattro che all’epoca erano irreperibili sono state identificate e anche per loro è stato chiesto il rinvio a giudizio. Oltre alla detenzione e vendita di sostanze stupefacenti uno degli imputati (Dessì) deve difendersi anche dalle accuse di tentata estorsione e minaccia.

Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali ma anche appostamenti e pedinamenti, i carabinieri erano riusciti a ricostruire un’imponente attività di spaccio che aveva consentito di sgominare la banda che aveva Ozieri come base centrale dello spaccio. Uno degli arrestati, commesso, trasportava la droga a bordo della sua Ferrari. Un giro che gli investigatori tenevano d’occhio: gli imputati si spostavano ad Anela e Bono, facevano il carico di marijuana, rientravano a Ozieri con le proprie auto, successivamente la “tagliavano” e la smistavano a una fitta rete di spacciatori, quattro o cinque si occupavano della cocaina. Con il passare dei mesi erano stati identificati i vari spacciatori, non senza difficoltà «anche in considerazione di un contesto ambientale ostile agli investigatori perché c’erano “vedette” con il compito di dare l’allarme al passaggio delle forze dell’ordine» avevano spiegato i carabinieri. Lo spaccio avveniva soprattutto nelle ore notturne nel centro storico del paese ma anche in altre zone. L’indagine aveva consentito di quantificare il giro di droga: venti chili di marijuana e due di cocaina destinati a persone di tutte le età.

Nell’ordinanza il gip Michele Contini aveva definito “particolarmente grave” la «adulterazione della sostanza stupefacente immessa nel mercato», circostanza che avrebbe dimostrato l’«elevata caratura delinquenziale e la spregiudicatezza degli indagati, in totale spregio e indifferenza rispetto alle probabili conseguenze letali e dannose per la salute degli acquirenti della cocaina “tagliata”».

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