La Nuova Sardegna

Sassari

Abuso d’ufficio, assolto Claudio Vinci

di Nadia Cossu
Abuso d’ufficio, assolto Claudio Vinci

Concessione ostello, l’ingegnere non favorì le società Tecnicoop e Hostel Balai

14 gennaio 2021
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PORTO TORRES. Arriva una nuova assoluzione per l’ingegnere Claudio Vinci, ex dirigente dell’area Lavori Pubblici del Comune di Porto Torres accusato di abuso d’ufficio in relazione a un bando pubblico di gara del 2009 per la concessione «dell’attività connessa agli immobili dell’ostello della gioventù e casa dello studente, destinate dal consiglio comunale a strutture ricettive con finalità sociali».

Ieri mattina il collegio presieduto dal giudice Elena Meloni nell’ambito di questa contestazione ha assolto Vinci che era difeso dall’avvocato Luigi Esposito. Non ci sarebbe stato dunque alcun favoritismo da parte dell’ingegnere nei confronti della prima concessionaria Tecnicoop e della seconda Hostel Balai con l’obiettivo, secondo la Procura, «di permettere l’esercizio di un’attività alberghiera in sostituzione di quella di ostello così come deliberato dal consiglio comunale e previsto nel bando di gara».

L’inchiesta era partita in seguito a un esposto presentato il 5 gennaio del 2017 dall’ex sindaco Sean Wheeler e dalla segretaria comunale di Porto Torres Mariuccia Cossu che ieri è stata sentita in aula nell’ambito del processo che prosegue per la sola truffa a carico di altri due imputati: Antonio Tanda e Pietro Salis, il primo presidente del consiglio d’amministrazione della Hostel Balai Sardegna e consigliere di amministrazione della Tecnicoop e il secondo presidente del cda e liquidatore della Tecnicoop e consigliere di amministrazione della Hostel Balai.

Nella memoria difensiva dell’avvocato Luigi Esposito vengono richiamate tutte le argomentazioni che scagionano Claudio Vinci dalle accuse, ad esempio il rispetto delle norme sugli appalti, la registrazione corretta del bando di gara secondo quanto stabilito dall’Autorità nazionale anticorruzione. Così come sarebbero stati seguiti, nell’organizzazione del bando, criteri di economicità, efficacia, imparzialità e trasparenza. C’è poi da dire che «la determinazione dirigenziale del 2009 di approvazione de bando di gara non è stata impugnata né dalla segretaria comunale Mariuccia Cossu né è stato prodotto ricorso al Tar da nessuna ditta partecipante alla gara o altra associazione di categoria». Quanto poi alla relazione tecnica e al capitolato d’oneri «abbiamo documentato – spiega la difesa – che tali atti sono stati approvati non già dal dirigente che li ha proposti ma dalla giunta e dalla stessa segretaria comunale». Nessun illecito sarebbe stato quindi commesso da Vinci e per lui il processo si è chiuso con un’assoluzione. Va avanti quello per truffa a carico degli altri due imputati.

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