La Nuova Sardegna

Sassari

«Una scommessa fatta con il cuore»

«Una scommessa fatta con il cuore»

Parla Leuccio De Candia, il “papà” della catena a stelle e strisce nell’Isola

14 gennaio 2021
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SASSARI. Settantanove anni e non sentirli. Perché Giuseppe Leonida De Candia, per tutti Leuccio, non è certo uno che progetta di andare in pensione. «D’altronde sono nato nel ’42 durante un bombardamento – scherza – non sono uno che si spaventa facilmente».

Ed effettivamente serve un certo coraggio per investire una cifra a sei zeri nell’ennesima nuova avventura. Iniziata, dopo un passaggio da impiegato amministrativo, con l’apertura di un minimarket a Sassari. E poi con lo sbarco nella nascente Città Mercato, con la gestione della “pizzetteria” e della lavanderia. Da lì l’apertura del Burghy, l’insegna del gruppo Cremonini che ha portato il fast food in Italia. E, nel 1996, l’acquisizione dell’intera catena da parte dalla multinazionale statunitense della ristorazione veloce, che non riusciva a sfondare in Italia. «L’inizio di un rapporto solido e soddisfacente – sottolinea De Candia – che va avanti tutt’ora». De Candia porta Mc Donald’s a Cagliari, apre il primo McDrive a Oristano, poi passa tutto di mano e apre a Olbia, ad Alghero, prende Sassari. È un vulcano in continua eruzione. Il tutto con una impresa a totale conduzione familiare, la Gir, con il cda composto da lui, sua moglie e suo figlio. «Non abbiamo mai preso un euro di dividendo – sottolinea – abbiamo sempre rinvestito tutto nelle attività. E non abbiamo mai lasciato nessuno a piedi. Anche dopo la chiusura di Alghero, arrivata per problemi legati alla mancata possibilità di espandersi, tutti i dipendenti sono stati assorbiti qui. E, un altra cosa che tengo a dire, è che tutti i nostri “quadri” vengono dall’interno. Capisco che alcuni vedano il lavoro in McDonald’s come un passaggio, il modo di guadagnare qualche euro mentre si guardano intorno, ma per chi ci crede noi diamo grandi possibilità di carriera interna. Teniamo al nostro personale, e rispettiamo rigorosamente il contratto nazionale di lavoro. E inoltre la mia porta è sempre aperta, senza alcun filtro».

Ufficio “incassato” in una stanzina nel ristorante di Città Mercato: «Non serve un locale sfarzoso – chiude De Candia – ma essere sempre in prima linea, il più vicino possibile a chi lavora insieme a te». (g.bua)

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