La Nuova Sardegna

Sassari

All’ateneo passi verso la normalità

di Paoletta Farina
All’ateneo passi verso la normalità

L’obiettivo è riaprire al più presto le lezioni in presenza, aule di studio, laboratori e biblioteche

16 gennaio 2021
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SASSARI. Voglia di ritorno alla normalità all’ateneo sassarese dove l’emergenza Covid continua a penalizzare la didattica in presenza, il confronto tra studenti e docenti, relazioni e socializzazione, ma dove nel 2021 appena iniziato è chiara la volontà di riprendersi spazi e opportunità finora mancati. In primo luogo con una campagna di vaccinazione di tutte le componenti, a partire dagli insegnanti, che possa garantire quella sicurezza sanitaria senza la quale la ripresa dell’attività nelle modalità anti Coronavirus è impossibile.

Nel frattempo, è allo studio la possibilità di riprendere almeno in parte le lezioni frontali, riaprire biblioteche e laboratori, riavviare i tirocini nelle aziende, fondamentali per il conseguimento della laurea in alcune discipline, e assicurare il diritto allo studio a quanti non avevano e non hanno i supporti tecnologici per le lezioni da remoto. La precedente gestione accademica aveva previsto una spesa di 800mila euro per l’acquisto di device (dagli ebook ai computer, ad abbonamenti ad Internet) da dare in comodato d’uso, ma solo modem e abbonamenti sono già in consegna ai circa mille studenti che ne hanno fatto richiesta mentre sono stati sospesi gli acquisti di tablet, pc e libri perché se ne sta verificando la correttezza sul piano giuridico e contabile.

Un bilancio sulle lezioni a distanza lo fa Eraldo Sanna Passino , delegato del neo rettore Gavino Mariotti alla didattica ed ex direttore del dipartimento di Medicina Veterinaria e le sue conclusioni sono quelle degli studenti che da undici mesi sono costretti a un rapporto virtuale con i loro insegnanti. «Rispetto al primo lockdown c’è stato un assoluto miglioramento con i dipartimenti che, non trovandosi più nell’emergenza, hanno potuto prepararsi per tempo e offrire una Dad più corrispondente alle esigenze degli allievi».

Nonostante la difficile situazione, gli studenti non hanno abbandonato la loro università. Spiega sempre Eraldo Sanna Passino: «Le iscrizioni all’anno accademico 2020-2021 sono attualmente 13075, al momento in diminuzione di 669 unità rispetto al 2019-2020 quando si erano attestate su 13744 unità: si tenga presente tuttavia che il periodo di rinnovo delle iscrizioni terminerà in tarda primavera e che si stima un numero di iscritti analogo allo scorso anno, senza uno scarto significativo. Inoltre, il numero dei laureati è in aumento anche grazie alle politiche di recupero degli studenti fuori corso attuate dai dipartimenti».

In crescita già da ora le immatricolazioni: «Sono 4212, con 50 unità in più, pari a un incremento dell’1,2 per cento rispetto allo scorso anno accademico – afferma il docente – quando si erano attestate sulle 4162 unità; l’emergenza epidemiologica, almeno a mio giudizio, non ha quindi impattato significativamente sulle immatricolazioni. Al contrario, si è registrato un maggiore interesse di studenti con un’età media più alta (ad esempio gli studenti lavoratori) che, con il lockdown hanno ripreso gli studi facilitati dalla frequenza a distanza». Nell’elenco delle matricole, poi, non risultano ancora quelle del corso magistrale di professioni sanitarie (banditi 50 posti) il cui concorso è stato temporaneamente sospeso dal Ministero per l’emergenza e probabilmente verrà effettuato nelle prossime settimane.

La pandemia non ha fermato nemmeno l’offerta didattica, anzi: «I nuovi corsi di studio attivati quest’anno accademico sono tre – annuncia il professor Sanna Passino –. Più esattamente, nel dipartimento di Economia, è stata introdotta la laurea magistrale internazionale, in lingua inglese, in Innovation Management for sustainable tourism. Nella facoltà di Medicina e Chirurgia, la laurea triennale in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia, abilitante alla professione sanitaria di tecnico di radiologia medica. Infine nel dipartimento di Giurisprudenza, i ragazzi hanno un’ulteriore opportunità con la laurea triennale in Gestione dei flussi migratori».



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