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Sassari, i Multineddu tornano in pista: è l'ora di una "cittadella"

di Giovanni Bua
Sassari, i Multineddu tornano in pista: è l'ora di una "cittadella"

Gli eredi di Ugo chedono una variante per trasformare il maxi centro mai nato

19 gennaio 2021
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SASSARI. Sta per arrivare una pratica pesantissima sul tavolo della II commissione, impegnata da qualche seduta a esaminare le osservazioni alle nuove norme tecniche di attuazione del Puc, per arrivare all’approvazione definitiva. Si tratta della osservazione numero 8, di 23 presentate, protocollata il 13 agosto da Ignazio Multineddu, in qualità di rappresentante della “Ugo Multineddu srl”. Nella quale chiede che alle aree di proprietà della società a Zentu Fighi (all’angolo tra via Predda Niedda e la strada 18 del consorzio Zir) venga cambiata destinazione d’uso: dalla attuale D3, centri commerciali esistenti, a una più “larga” D2.1, insediamenti produttivi compatibili con la residenza. Dove potrebbe sorgere invece di un unico centro commerciale come ora previsto, una serie di attività “spacchettate” commerciali e di servizi. La stessa destinazione d’uso presente nella gran parte della ex Zir insomma.

A sostegno della sua osservazione Multineddu cita il fatto che il centro commerciale, che sarebbe dovuto sorgere dal lontano 2004, di fatto è ben lontano dall’essere ultimato. Ed è pertanto illogico definirlo “esistente”. Posizione fatta propria dagli uffici che la accompagnano con irrituale giudizio di merito: «le motivazioni addotte appaiono fondate e condivisibili».

L’amministrazione, salvo sorprese in stile Luna e Sole, si prepara insomma a dare il via libera al cambiamento, che di fatto “allarga” su via Predda Niedda un pezzo di Zir, continuando nell’opera di infrastrutturazione dell’asse di accesso alla città, lungo il quale è previsto anche il recupero degli ex mulini Azzena (lì davanti, da qualche giorno, ha aperto il nuovo McDrive) e l’accesso, dalla via del Cimitero, al nuovo centro intermodale trasferito dentro la Stazione.

Uno scenario che finirà per scatenare inevitabili polemiche tra quanti sostengono che la scelta di aprire nuove cittadelle commerciali e di servizi nelle zone periurbane faccia suonare le campane a morto per il centro storico, già in profonda crisi. Critiche a cui l’amministrazione presumibilmente risponderà sottolineando che proprio la variante del Puc in approvazione “mette a dieta” le destinazioni d’uso previste nella zona industriale.

In attesa di assistere a come si svilupperà il prevedibilmente caloroso dibattito, con molti che storcono il naso all’idea che una scelta così strategica sia affidata a una semplice discussione su una osservazione, rimane il fatto che la prossima seduta della commissione ridisegnerà il futuro di un’area che per i sassaresi è diventata negli anni familiare.

Tutta l’operazione è nata nel 2003, con Campus sindaco, quando il Comune modificò la destinazione d’uso di un ampio terreno, acquistato da Ugo Multineddu nel 2001, in cambio dell’impegno dell’imprenditore a realizzarvi in una parte l’ampliamento del cimitero, e nella restante una nuova cittadella commerciale. Una pratica complessa, con i lavori iniziati nel 2004, ma mai andati oltre la colata di calcestruzzo di 55mila metri cubi con oltre duemila posti auto, che tutti ben conoscono. Un sogno da 40 milioni di investimento (e 500 teorici posti di lavoro) che il re dei supermercati sassaresi, scomparso nel 2018, non aveva mai abbandonato, nemmeno dopo la cessione del suo impero a Conad nel 2009, presentando nel 2016 alla Regione una variante al vecchio progetto per trasformare le 15 medie strutture di vendita previste in un mega centro commerciale unitario da 54 negozi, e ricevendo il via libera da Cagliari nel 2017. Ora il nuovo cambio, con il grande centro commerciale (la scadenza della concessione, più volte prorogata, è nel 28 agosto 2022) che torna in soffitta e gli eredi Multineddu che rilanciano, con un modello di sviluppo ancora tutto da chiarire, su cui il Consiglio sarà presto chiamato a esprimersi.

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