La Nuova Sardegna

Sassari

A lezione 150 docenti di sostegno

A lezione 150 docenti di sostegno

Via al corso di specializzazione dell’Università, il prossimo anno il numero di posti potrebbe crescere

24 gennaio 2021
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SASSARI. Sono arrivati al traguardo dopo una selezione molto dura che li ha visti sfidarsi in mille. Per i 150 ammessi al corso di specializzazione per insegnanti di sostegno organizzato dall’Università le lezioni, ovviamente in streaming a causa della pandemia, sono cominciate lunedì 18 gennaio e si è conclusa la prima settimana con un bilancio più che positivo: corsisti entusiasti, preparati e motivati, con anni di insegnamento alle spalle che rappresentano un valore aggiunto. Età media 30-40 anni, hanno potuto cogliere un’opportunità che il corso di specializzazione diretto da Filippo Dettori, docente universitario di Didattica generale, offre per la terza edizione con l’obiettivo di formare insegnanti preparati a rispondere ai bisogni di quei tanti ragazzi speciali che le scuole, dalle primarie alle secondarie, accolgono ogni giorno. E di cui in Sardegna c’è estremo bisogno: sono circa tremila gli insegnanti di sostegno che mancano, un vuoto molto sentito da studenti e famiglie e che l’Università sassarese vuole colmare mettendo a disposizione i propri docenti con le loro competenze.

«Con l’ammissione di 150 docenti abbiamo deciso di privilegiare la qualità piuttosto che la quantità perché al momento quel numero ci consente di offrire la formazione adeguata – spiega il professor Dettori – e anche nei due precedenti corsi abbiamo fatto la stessa scelta. Considerato che anche l’ateneo di Cagliari offre lo stesso corso, si può ipotizzare che entro qualche anno verranno coperti i posti mancanti indispensabili per garantire una corretta istruzione agli alunni più svantaggiati».

Il direttore del corso di specializzazione annuncia però l’intenzione dell’Università con il rettore Gavino Mariotti di ampliare dal prossimo anno la partecipazione ai corsi di specializzazione: «Dovrà essere il ministero a dare ovviamente il via libera e ci auguriamo che la risposta possa essere positiva a fronte della nostra disponibilità».

Il corso si articola in 270 ore di lezioni universitarie frontali, 180 di attività di laboratorio e 150 di tirocinio nelle scuole. Una decina di docenti dell’ateneo sassarese sono impegnati su materie che vanno dalla psicologia, alla neuropsichiatria infantile, dalla pedagogia alla legislazione scolastica. Altri quaranta insegnanti delle scuole con cui l’Università ha stipulato contratti seguono corsiste e corsisti nelle altre attività previste.

«È un percorso indubbiamente molto impegnativo, ma che consente di acquisire la consapevolezza del ruolo che si andrà a ricoprire e gli strumenti per affrontarlo al meglio – afferma Filippo Dettori –. Sono però convinto che rappresenti solo un inizio perché la formazione di un insegnante deve essere continua. Come anche questa emergenza sanitaria ci ha mostrato, con il disagio sociale che ne è seguito, la scuola deve essere capace di rispondere alle nuove esigenze che si creano e deve perciò essere rafforzata con professionisti altamente qualificati per affrontarle. Dispersione scolastica e povertà educativa vanno combattute anche formando gli insegnanti». (p.f.)



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