Bono sconfigge il virus negativi 1640 tamponi
di Elena Corveddu
Lo screening di massa messo in atto dalla Regione riporta alla normalità il paese I casi positivi ridotti a una ventina ma il sindaco Mulas invita i cittadini alla cautela
31 gennaio 2021
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BONO. Buone notizie per il paese di Bono che nei mesi scorsi è stato duramente colpito dal Covid. Lo screening di massa “Sardi e sicuri”, messo in atto dalla Regione, ha avuto ottimi risultati: nessun nuovo caso positivo su 1640 tamponi molecolari eseguiti. «Questo dato ci dimostra che tutte le azioni messe in atto hanno dato i loro frutti – sono le parole del sindaco Elio Mulas –. I sacrifici e i momenti difficili sono stati tanti ma le restrizioni e l’esito dello screening di massa, ci dimostrano quanto il rispetto delle regole e il comportamento coscienzioso siano la prima arma contro il virus».
Ma il sindaco invita alla prudenza: «Nonostante il buon esito della campagna – ha infaati voluto sottolineare Mulas – l’emergenza non è finita».
A Bono le misure restrittive si erano inasprite per via dell’aggravarsi della situazione. Il paese fu blindato a partire dal 29 dicembre ma, cosa che più toccò l’animo dei bonesi, furono vietate le messe. L’ordinanza emanata fece discutere e alzò un polverone che arrivò fino a Roma. Dopo le dure proteste da parte del mondo ecclesiastico, e in primis dal vescovo di Ozieri Corrado Melis, la prefetta di Sassari Maria Luisa D'Alessandro annullò il provvedimento con effetto immediato. E così già dal 1° gennaio il parroco Mario Curzu poté tornare a dire messa in tutte le chiese cittadine. Ma non finì così: il 5 gennaio l’ordinanza che vietava di celebrare messa fu riemanata dall’amministrazione comunale. La chiesa ricorse quindi al Tar ottenendo, il 14 gennaio, il suo obiettivo di tornare a celebrare messa. Il Tar sancì «l’assenza dei necessari presupposti di straordinaria necessità e urgenza».
Con un centinaio di casi di positività al Covid e numerose persone in quarantena preventiva, il sindaco decise di sospendere anche l’attività venatoria in tutto il territorio comunale di Bono a dispetto delle regole nazionali e regionali. L’ordinanza ha cessato gli effetti il 24 gennaio lasciando spazio a un graduale ritorno alla normalità, pur sempre nel rispetto del decreto ministeriale in vigore. «Ad oggi i casi positivi si sono ridotti a una ventina, tutti verso la guarigione e in attesa di esito negativo – ha infine detto Mulas –. Ci sentiamo in dovere di ringraziare l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, il commissario dell’Ares Massimo Temussi, il personale medico e volontario e la Protezione Civile, che hanno operato per la buona riuscita dello screening. Ringraziamo anche il responsabile del Poliambulatorio di Bono Salvatore Sanna e tutto il personale medico per l’assistenza prestata in tutte le fasi di questo difficile periodo».
Ma il sindaco invita alla prudenza: «Nonostante il buon esito della campagna – ha infaati voluto sottolineare Mulas – l’emergenza non è finita».
A Bono le misure restrittive si erano inasprite per via dell’aggravarsi della situazione. Il paese fu blindato a partire dal 29 dicembre ma, cosa che più toccò l’animo dei bonesi, furono vietate le messe. L’ordinanza emanata fece discutere e alzò un polverone che arrivò fino a Roma. Dopo le dure proteste da parte del mondo ecclesiastico, e in primis dal vescovo di Ozieri Corrado Melis, la prefetta di Sassari Maria Luisa D'Alessandro annullò il provvedimento con effetto immediato. E così già dal 1° gennaio il parroco Mario Curzu poté tornare a dire messa in tutte le chiese cittadine. Ma non finì così: il 5 gennaio l’ordinanza che vietava di celebrare messa fu riemanata dall’amministrazione comunale. La chiesa ricorse quindi al Tar ottenendo, il 14 gennaio, il suo obiettivo di tornare a celebrare messa. Il Tar sancì «l’assenza dei necessari presupposti di straordinaria necessità e urgenza».
Con un centinaio di casi di positività al Covid e numerose persone in quarantena preventiva, il sindaco decise di sospendere anche l’attività venatoria in tutto il territorio comunale di Bono a dispetto delle regole nazionali e regionali. L’ordinanza ha cessato gli effetti il 24 gennaio lasciando spazio a un graduale ritorno alla normalità, pur sempre nel rispetto del decreto ministeriale in vigore. «Ad oggi i casi positivi si sono ridotti a una ventina, tutti verso la guarigione e in attesa di esito negativo – ha infine detto Mulas –. Ci sentiamo in dovere di ringraziare l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, il commissario dell’Ares Massimo Temussi, il personale medico e volontario e la Protezione Civile, che hanno operato per la buona riuscita dello screening. Ringraziamo anche il responsabile del Poliambulatorio di Bono Salvatore Sanna e tutto il personale medico per l’assistenza prestata in tutte le fasi di questo difficile periodo».